Milano

Operazione "Smile": sequestri urgenti per 2,5 milioni di euro

Operazione "Smile": sequestri di beni conti e correnti per un valore complessivo di 2,5 milioni di euro di società riconducibili a Maria Paola Canegrati

Sequestri preventivi d'urgenza di beni conti e correnti per un valore complessivo di 2,5 milioni di euro: questo il risultato dell'operazione 'Smile' su alcune societa' specializzate in servizi e forniture dentistiche riconducibili ad una imprenditrice di Monza, Maria Paola Canegrati. Secondo gli investigatori, le sue societa' detenevano praticamente il monopolio delle cure odontoiatriche negli ospedali lombardi. La donna e' stata arrestata all'inizio di quest'anno nel corso della prima fase dell'operazione. In questa seconda fase la donna e' indagata per operazioni sospette attuate insieme al suo commercialista e consulente bergamasco. La misura cautelare sui beni delle due societa' a lei riconducibili sono state disposte dopo una serie di approfondimenti che hanno portato a dimostrare come, attraverso attivita' illecite, l'imprenditrice avrebbe accumulato questa fortuna. E' accusata di aver emesso fatture false per 1,8 milioni di euro attraverso societa' straniere o altri documenti per operazioni mai eseguite: un reato commesso in concorso con il commercialista e per un totale di 445 mila euro di tasse evase, secondo gli investigatori. Frutto di ingiusto profitto sarebbero altri 345 mila euro derivanti dalla duplicazione di prestazioni odontoiatriche rimborsate dal servizio sanitario regionale: per questi fatti pende sulla donna anche l'accusa di truffa e tentata truffa aggravata. Infine, usando carte di credito aziendali con fatture addebitate alla societa' l'imprenditrice monzese e' accusata di appropriazione indebita per un ingiusto profitto della somma di 2,6 milioni di euro. I sequestri sono stati eseguiti dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano con l'ausilio del Nucleo operativo della guardia di Finanza. Nella prima tranche dell'indagine era stato coinvolto anche Fabio Rizzi, 49 anni, ex senatore, plenipotenziario di Maroni e 'padre' della Riforma della sanita' lombarda. Rizzi era stato arrestato e sospeso dall'incarico, e poi espulso anche dalla Lega Nord su decisione del segretario Matteo Salvini. Insieme a lui erano state arrestate altre 20 persone.
 







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