Milano

Ortomercato, una brutta storia. Che però (forse) sarà a lieto fine

Fabio Massa

Un nuovo Ortomercato a Milano. Con investimenti come non se ne vedono da decine di anni. Per mettere fine a una brutta pagina di storia cittadina

Ortomercato, una brutta storia. Che però (forse) sarà a lieto fine

Un nuovo Ortomercato. Senza roba da fighetti. Senza architetture audaci. Una cosa funzionale. Padiglioni nuovi, dove non ci piova dentro (oggi in oltre un terzo a volte gocciola a volte diluvia). Con investimenti, come non se ne vedono da decine di anni. E con l'intervento delle banche: 100 milioni li metteranno loro, entro il 2025. E gli altri 100 li metterà Sogemi. Che, peraltro, cambia nome in: Foody. La mascotte di Expo che non piace a Beppe Sala. "A lui, ogni volta che lo nomino, gli si rizza il pelo. Ma a me sta simpatica", scandisce dal palco un paio di volte Cesare Ferrero, il presidente, senza sprezzo del pericolo. Il progetto complessivo lo si può trovare QUI. C'è però una cosa sulla quale si dovrebbe riflettere. Sogemi, negli ultimi 16 anni ha visto 8 progetti di riqualificazione. Nessuno andato a buon fine. Il processo decisionale che sta facendo partire i lavori è durato 33 mesi. I lavori dovrebbero durare 36 mesi. In pratica, il 40 per cento del tempo è finito in autorizzazioni e scartoffie. E' normale? Cesare Ferrero pensa di sì, ma forse è perché va bene non avere lo sprezzo del pericolo, ma non si può esagerare. Beppe Sala ha spiegato che "il primo dossier nel quale mi sono imbattuto quando sono entrato in Comune è stato quello sulla riqualificazione dell'Ortomercato". Sono passati oltre 10 anni. In mezzo un sacco di pioggia che filtrava dai tetti, un sacco di inchieste per 'ndrangheta, un sacco di scandali, un sacco di arresti. 16 anni senza fare nulla di concreto e 33 mesi per il progetto attuale. No. Forse questo non dovrebbe essere e non è accettabile, perché Milano è un'altra roba.

fabio.massa@affaritaliani.it








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