Milano
Palazzo Citterio, sempre più vicini al sì e la Pinacoteca festeggia i 210 anni
Il progetto, fortemente voluto dal direttore James Bradburne, dovrebbe essere portato a termine nel 2021
Palazzo Citterio, sempre più vicini al sì e la Pinacoteca festeggia i 210 anni
Secondo quanto riporta ANSA, il progetto proposto dal direttore di Brera James Bradburne per Palazzo Citterio - che dovra' ospitare Brera Modern - dovrebbe essere approvato dal Ministero per i beni e le attività culturali. La previsione e' che i nuovi lavori si concludano entro la primavera del 2021: al termine dell'installazione degli impianti seguira' una fase di test, superata la quale, la nuova sede Museale potra' essere aperta. Per Bradburne il restauro del palazzo gestito dalla Soprintendenza non ha tenuto conto della funzione museale e il direttore ha quindi proposto la sua idea di restyling.
Nel frattempo la Pinacoteca di Brera si prepara a festeggiare i suoi 210 anni. A Ferragosto, in occasione di questa ricorrenza, è prevista una giornata a ingresso gratuito, il 15 agosto stesso, dalle 8.30 alle 22.15. Dalle 18, oltre ad ammirare l'intera collezione, sara' possibile anche ascoltare gli allievi della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado che suoneranno in diverse sale all'interno della Pinacoteca. L'anniversario della Pinacoteca coincide anche con il giorno della nascita di Napoleone Bonaparte, figura fondamentale per la nascita e la storia del museo. La Pinacoteca di Brera venne ufficialmente istituita nel 1809, sebbene una prima eterogenea raccolta di opere fosse gia' presente a partire dal 1776 - e ampliata negli anni successivi- con finalita' didattiche, a fianco dell'Accademia di Belle Arti voluta da Maria Teresa d'Austria. Il corpus doveva infatti costituire una collezione di opere esemplari, destinate alla formazione degli studenti. Quando Milano divenne capitale del Regno Italico la raccolta, per volonta' di Napoleone, si trasformo' in un museo che intendeva esporre i dipinti piu' significativi provenienti da tutti i territori conquistati dalle armate francesi. Brera quindi, a differenza di altri grandi musei italiani, come gli Uffizi ad esempio, non nasce dal collezionismo privato dei principi e dell'aristocrazia ma da quello politico e di stato.