Milano

Pandoro gate, tutte le tappe della vicenda che ha travolto Chiara Ferragni

Chiara Ferragni rinviata a giudizio per le vicende del Pandoro Balocco e delle uova di Pasqua. L'ultimo capitolo di una storia piena di colpi di scena. Le donazioni, Selvaggia Lucarelli, l'AGCM ed il Codacons, le scuse social, Fedez

di redazione

Pandoro gate, tutte le tappe della vicenda che ha travolto Chiara Ferragni

"Credevo sinceramente che non fosse necessario celebrare un processo per dimostrare di non aver mai truffato nessuno". Così oggi Chiara Ferragni ha commentato la decisione della Procura di Milano di rinviarla a giudizio con citazione diretta per la vicenda della presunta truffa legata alle operazioni commerciali 'Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni' (Natale 2022) e 'Uova di Pasqua Chiara Ferragni sosteniamo i Bambini delle Fate'' (Pasqua 2021 e 2022)'. I fatti noti insomma come "Pandoro-gate", che ormai da due anni ha travolto la più popolare influencer italiana. Con lei indagati anche l'ex braccio destro Fabio Damato, la manager Alessandra Balocco e l'imprenditore Francesco Cannillo. La richiesta firmata dall'aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Cristian Barilli rappresenta una nuova svolta in un caso che continua a suscitare grande clamore mediatico. Ricostruiamone le tappe.

Origine del caso: il Pandoro Balocco

Nel novembre 2022, Chiara Ferragni ha collaborato con l'azienda dolciaria Balocco per il lancio del "Pandoro Pink Christmas", un prodotto venduto a oltre 9 euro, più del doppio rispetto al pandoro tradizionale della stessa azienda. La campagna promozionale suggeriva che l'acquisto del pandoro avrebbe contribuito a una donazione per l'Ospedale Regina Margherita di Torino, specificamente per la ricerca sull'osteosarcoma e il sarcoma di Ewing. Tuttavia, è emerso che Balocco aveva già effettuato una donazione fissa di 50mila euro all'ospedale nel maggio 2022, mesi prima del lancio del prodotto, e che nessuna parte del ricavato delle vendite del pandoro era destinata all'ospedale. Le società di Ferragni avrebbero incassato oltre un milione di euro dalla collaborazione, senza contribuire ulteriormente alla causa benefica.


Il ruolo di Selvaggia Lucarelli

E' stata Selvaggia Lucarelli la prima a portare alla luce le incongruenze dell'operazione. Nel dicembre 2022, Lucarelli ha pubblicato un'inchiesta sul quotidiano "Domani", evidenziando la mancanza di trasparenza nella campagna promozionale e sollevando dubbi sull'effettiva destinazione dei fondi raccolti. Ha sottolineato come la comunicazione dell'iniziativa fosse ambigua, inducendo i consumatori a credere che l'acquisto del pandoro contribuisse direttamente alla donazione, quando in realtà la donazione era già stata effettuata e non era legata alle vendite.


Le uova di Pasqua Dolci Preziosi

Successivamente, sono emerse polemiche riguardanti una precedente collaborazione di Ferragni con Dolci Preziosi per la vendita di uova di Pasqua nel 2021 e 2022. Anche in questo caso, si suggeriva che parte dei proventi sarebbe andata all'associazione "I Bambini delle Fate", che sostiene famiglie con autismo e altre disabilità. Tuttavia, a fronte di ricavi complessivi di 1,2 milioni di euro per Ferragni, l'associazione avrebbe ricevuto solo 36mila euro in donazioni. Franco Antonello, fondatore dell'associazione, ha dichiarato: "Una vergogna. Non abbiamo mai parlato con Ferragni, ci sono stati donati da Dolci Preziosi un anno 12mila euro e un altro 24mila euro".


Balocco-Gate, gli interventi dell'AGCM e del Codacons

Si è mossa quindi anche l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che ha avviato un'indagine sulle pratiche commerciali legate al "Pandoro Pink Christmas", concludendo che la campagna promozionale fosse ingannevole e sanzionando Ferragni e Balocco con una multa di un milione di euro. Parallelamente, il Codacons ha presentato una denuncia per truffa aggravata ai danni dei consumatori, chiedendo l'intervento della Guardia di Finanza e il sequestro dei conti delle società coinvolte.

Le scuse social di Chiara Ferragni non arginano la crisi

In risposta alle critiche, Chiara Ferragni ha pubblicato un video di scuse su Instagram, annunciando l'intenzione di devolvere un milione di euro all'Ospedale Regina Margherita di Torino. Video immediatamente divenuto virale e cult, con l'influencer che si presentata vestita in una mesta veste grigia da penitente molto lontana dall'immagine glamour a lei associata. Il tentativo di superare la crisi social con il video di scuse non ha tuttavia sortito gli effetti sperati. The Blonde Salad ha infatti affrontato ulteriori conseguenze, tra cui la perdita di follower sui social media e la cessazione di collaborazioni con alcuni brand. Un danno di immagine ed anche economico. Un ridimensionamento del suo ruolo nel contesto mediatico e nel mondo del fashion da cui Ferragni non si è ancora ripresa. Indirettamente, la vicenda approfondisce la crisi con il marito Fedez, con il quale si giunge alla separazione.

Pandoro e uova, l'accordo economico di Chiara Ferragni

Nel dicembre 2024, Ferragni ha raggiunto un accordo con le associazioni dei consumatori, concordando il pagamento di una somma per compensare i consumatori che avevano acquistato il pandoro e una donazione di 200mila euro a favore di un ente scelto di comune accordo, preferibilmente a sostegno delle donne vittime di violenza. Nonostante questi accordi, la Procura ha proseguito le indagini, portando al rinvio a giudizio di Chiara Ferragni per truffa aggravata.

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