Pannella: grande cordoglio ma a Milano nessuno alla veglia. Foto

di Francesco Mazza

Non c’è candidato di sinistra o di destra che ieri non abbia reso omaggio a Marco Pannella, che ieri abbiamo scoperto essere amato segretamente alla follia anche da chi, delle battaglie di Pannella, se ne è fregato per decenni.

Eppure, ieri alla veglia per la morte di Pannella organizzata dal Partito Radicale si sono presentati in venti, come vedete nella foto. Insomma, l’uomo che in Italia la lotta per i diritti - anzi, per i DIRITTI, come si scrive oggi - se l’è praticamente inventata da zero è stato salutato da un piccolo gruppo di pochi intimi, gli stessi che di diritti - scusate, di DIRITTI - si occupano da sempre, da ben prima che facesse cool agli occhi dell’opinione pubblica.

Certo la pioggia, il giorno feriale, lo scarso preavviso. Eppure, a parte gli attivisti radicali, qualcuno si è fatto vedere lo stesso: ma erano pochi, pochissimi. (Per verifica guardare la foto di Affaritaliani.it)

Il fatto che nessuno, tra tutti questi novelli Marchi Pannelli di ogni colore e bandiera, abbia sentito l’impulso di andare a salutare l’originale, in un mondo dove si fa a gara a fare i paladini dei diritti - ops, dei DIRITTI! -, fa una certa impressione.

Certo, sicuramente tra poche ore scatteranno le celebrazioni ufficiali e li siamo pronti a vedere processioni, code, resse, i famosi "abbracci collettivi" ripresi da fotografi, TV, dirette Facebook e via dicendo, con tante belle opportunità di visibilità per chiunque. Ma ieri, nella giornata della notizia, nella giornata dell'emozione vera, diretta, personale, senza mediazioni o retro-pensieri ("mi si nota di più' se vado con la bandiera arcobaleno o senza?") la situazione era questa: venti persone.