Milano

Pantaleo (PD) a Regione Lombardia: si faccia chiarezza sulle RSA milanesi

Il consigliere comunale chiede ai vertici della Regione di far sapere a tutti cosa è accaduto nelle Rsa lombarde in occasione dell'emergenza sanitaria

Pantaleo (PD) a Regione Lombardia: si faccia chiarezza sulle RSA milanesi

Il consigliere comunale PD, Rosario Pantaleo, invia una lettera al governatore della Lombardia, Attilio Fontana. "In questi giorni - scrive in un nota il consigliere Pantaleo -le notizie di quanto accaduto nelle RSA riempiono le pagine dei giornali, in particolare quelli lombardi. Tutti i cittadini, soprattutto coloro che hanno i propri cari ospiti nelle RSA (in particolar modo coloro che hanno perso i propri parenti) vogliono conoscere che cosa è accaduto in questi luoghi in cui i "nostri" anziani dovrebbero trovare conforto ed attenzione (e le cui rette sono spesso particolarmente onerose per un reddito medio...). Questa lettera inoltrata ai vertici di Regione Lombardia ed ATS vuole essere un ulteriore contributo per riuscire a meglio comprendere che cosa è accaduto per non essere impreparati, in un futuro che ci auguriamo lontano, ad affrontare nuovamente, eventi simili. "

DI SEGUITO LA LETTERA INVIATA AL PRESIDENTE FONTANA

Oggetto: Situazione nelle RSA Milanesi

Gentile Presidente,
La Regione Lombardia, da decenni opera per rendere presenti, in maniera diffusa sul territorio di competenza, realtà strutturate per l’ospitalità di anziani, autosufficienti o meno, impossibilitati a rimanere nelle proprie abitazioni per le più svariate ragioni. Ciò ha reso possibile il proliferare di strutture per ospitalità accreditate (o meno) con la Regione, al fine di trovare soluzione alle difficoltà di vita autonoma alla popolazione che, nel Paese ed in Lombardia in particolare, ha un’aspettativa di vita sempre più crescente.
La Regione Lombardia, come è possibile verificare sul suo sito, nel primo semestre del 2019 vantava sul suo territorio la presenza di 706 case di ospitalità (e in taluni casi con servizi di riabilitazione) per anziani con la disponibilità complessiva di circa 75.000 posti letto. Un numero certamente imponente a cui il servizio sanitario cerca di dare il necessario supporto sia dal punto di vista organizzativo, normativo e prescrittivo e, laddove necessario, anche economico al quelle famiglie dei fruitori dei servizi di ospitalità che manifestano evidenti difficoltà nel pagamento della retta. La città di Milano, sempre nel medesimo periodo di cui sopra, vede la presenza sul suo territorio di 60 case di riposo con una disponibilità complessiva di circa 8.000 posti letto per persone che, è bene sottolinearlo, rappresentano un importante parte della storia della città.
Come si può ben valutare, il numero complessivo dei posti letto è molto ampio e riguarda un importante fetta del mondo sociale diventato fragile che le istituzioni tutte deve proteggere, sostenere e, possibilmente, alimentare in termini di ampliamento della qualità dei servizi e del numero dei posti letto disponibili, ricordando sempre che l’attenzione verso gli ospiti delle strutture, che semplifichiamo con l’acronimo RSA, è un compito delicato ed importante nel prosieguo del rispettoso mantenimento di una qualità della vita accettabile e dignitosa per chi le abita. Dalle notizie che abbiamo appreso e stiamo apprendendo dai media segnalano che l’incremento dei decessi occorsi all’interno di molte RSA regionali e cittadine in rapporto ai dati fisiologici su settimana e mese degli anni passati è esuberante rispetto ai dati fisiologici attesi e necessita spiegazioni puntuali visto che gli ospiti, generalmente, non escono dalle strutture e, pertanto, se il contagio è avvenuto ciò è stato causato dall’ingresso all’interno delle stesse dall’agente virale Covid-19. Dato che è compito delle Istituzioni preposte al ruolo di gestore della sanità lavorare per la migliore garanzia della salute dei cittadini rendendo note le azioni alle quali sono delegate “in scienza e coscienza”, vengo a chiederLe cortesi riscontri chiari, certi e documentati rispetto agli interventi messi in campo dalle e nelle RSA per la gestione dell’emergenza sanitaria decretata dal Governo in data 31 Gennaio 2020.
1. Quanti i decessi degli ospiti verificatisi settimana per settimana nei mesi di Gennaio, Febbraio e Marzo, Aprile 2020 rispetto al medesimo periodo 2017-2019;
2. Quanti sono stati gli ammalati tra il personale medico, paramedico, OSS e ASA settimana per settimana nei mesi di Gennaio, Febbraio, Marzo, Aprile 2020 rispetto al medesimo periodo 2017-2019. Nel computo vanno inseriti i lavori a tempo indeterminato, i liberi professioni a contratto e quelli a tempo determinato;
3. Quanti gli ammalati che sono stati ospedalizzati tra il personale medico, paramedico, OSS e ASA ci sono stati settimana per settimana nei mesi di Gennaio, Febbraio, Marzo Aprile 2020 rispetto al medesimo periodo 2017-2019. Nel computo vanno inseriti i lavori a tempo indeterminato, i liberi professioni a contratto e quelli a tempo determinato;
4. Se e quanti decessi si sono manifestati tra il personale medico, paramedico, OSS e ASA ci sono stati nei mesi di Gennaio, Febbraio, Marzo, Aprile 2020 rispetto al al medesimo periodo 2017-2019. Nel computo vanno inseriti i lavori a tempo indeterminato, i liberi professioni a contratto e quelli a tempo determinato;
5. Quali dispositivi di protezione individuale, per il preciso scopo di prevenire contagi da Covid-19 sono stati consegnati al personale medico, paramedico, OSS e ASA e personale volontario ed in quale quantità e tipologia e da quale data;
6. Se al personale (a tempo indeterminato, liberi professioni, tempi determinati) che ha richiesto di utilizzare tali dispositivi di protezione (anche di proprio approvvigionamento) è stato concesso di poterli utilizzare e, in caso negativo, con quale motivazione;
7. Se le Direzioni Sanitarie sono state sollecitate dal personale ad adottare interventi di protezione per i lavoratori e per gli ospiti e quali gli interventi messi in atto dalle stesse Direzioni ed in quale data;
8. Quali le dotazioni dei dispositivi di protezione individuale presenti nelle RSA alla fine del mese di Gennaio e quali le ragioni dell’eventuale penuria visto che del coronavirus si avevano notizie dalla Cina già nel mese di Dicembre;
9. Quanto è stato speso per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale nel triennio 2017-2019, quanto nei primi quattro mesi del 2020 e quanto era previsto a budget per tutto il 2020;
10. Se si è isolato il personale medico, paramedico ed OSS all’interno delle RSA (in maniera volontaria ma con divieto di entrare da parte di chi non fosse stato nel novero dei volontari) fino al termine dell’emergenza al fine di evitare contatti con l’esterno e da quando questa misura è stata eventualmente predisposta;
11. Se, quando, ed in quale quantità sono stati eseguiti i tamponi per il personale medico, paramedico, OSS e ASA e per gli ospiti delle RSA e con quali risultati;
12. Quali gli interventi di sanificazione eseguiti nelle RSA a partire dalla dichiarazione di emergenza sanitaria nazionale del 31 Gennaio 2010;
13. Quali e in che data le disposizioni impartite dalla Regione alle Direzioni Sanitarie delle RSA per proteggere ospiti e lavoratori e quali azioni eseguite e quale data da queste ultime e con quali risultati operativi;
14. Quali le disposizioni impartite a tutela di ospiti e di lavoratori in seguito all’’ordinanza dell’8 marzo che ha previsto il possibile invio alle RSA di pazienti Covid-19. In particolare quali misure di prevenzione e isolamento e come si è vigilato sul loro effettivo rispetto;
15. Se sono state impartite disposizioni specifiche per prevenire il contagio all’interno delle RSA da parte di possibili lavoratori ed ospiti positivi ma asintomatici;
16. Se sono stati predisposti luoghi separati e segregati per il cambio degli indumenti da parte del personale medico, paramedico e OSS e ASA oppure se gli stessi hanno utilizzato spazi promiscui;
17. Se e dove i malati di Covid-19 provenienti dagli Ospedali sono stati ricoverati in RSA e se, invece, per i contagiati interni alle RSA sono state predisposte aree dedicate e con quali interventi di cura. Inoltre si chiede, a questo proposito se gli eventuali pazienti Covi19 sono entrati nelle strutture in quanto dimessi dagli ospedali, non ricoverati e pertanto rimasti nelle strutture, oppure provenienti da altri ambiti esterni (incluse differenti RSA meno strutturate);
18. Se le linee di intervento emesse da ATS sono state discusse e condivise con la rappresentanza delle RSA oppure sono state rese come inappellabili alle strutture in questione;
19. Se e con quale criterio sono stati separati i soggetti più fragili e portatori di patologie come demenza senile ed altri disturbi del comportamento;
20. Quali i controlli messi in atto nei confronti del personale socio sanitario e degli ospiti a partire dalla data del 25 Febbraio 2020;
21. Quali le modalità (e tempistiche) di comunicazione ai famigliari dell’avvenuta malattia dei parenti ospiti e delle modalità di decesso;
22. Se sono state avvisate, e con quale modalità, le associazioni dei medici, infermieri, organizzazioni sindacali e la rappresentanza delle RSA rispetto alla situazione di pericolo in divenire;
23. Quali sono state le iniziative autonomamente messe in atto dalle Direzioni delle RSA per integrare e migliorare le disposizioni emesse Da ATS e Regione Lombardia per meglio intervenire a salvaguardia della salute di ospiti e lavoratori presenti nelle RSA;
24. Se le Direzioni sanitarie hanno reso noto ad ATS, e con quali modalità, le proprie “perplessità e preoccupazioni” rispetto al pericolo dei contagi nelle RSA;
25. Se Regione Lombardia ed ATS hanno eseguito controlli all’interno delle RSA, e con quale scansione temporale, per monitorarne la situazione ed ovviare ad eventuali carenze, necessità, problematiche, allarmi e deficienze al fine di meglio governare la situazione di emergenza all’inizio della condizione epidemica e quando la stessa è sorta in maniera eclatante;
26. Se Regione Lombardia ed ATS hanno eseguito verifiche, e con quale scansione temporale, per conoscere se all’interno delle RSA sono rispettati i criteri di presenza di personale socio sanitario ed OSS rispetto alle necessità date dal numero di ospiti;
27. Le medesime domande valgono, rispetto alle competenze socio sanitarie, anche per le RSD;
In attesa di un cortese riscontro porgo cordiali saluti.
Rosario Pantaleo







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