Parco Ticinello, i comitati: "Salvare la vocazione agricola"
Un gruppo di comitati difende il Ticinello sempre più parco cittadino e sempre meno area agricola. Polemiche anche su ForestaMI
Parco Ticinello, i comitati: "Salvare la vocazione agricola"
La consegna delle 28.500 firme per la petizione “Salviamo il Ticinello” è stata rimandata a causa di un impegno imprevisto del delegato del sindaco, ma i promotori dell’iniziativa (Comitato Difesa Ambiente Zona 5, Alberi e Ambiente, Alberi per Milano, Collettivo Zam, Legambiente Circolo Zanna Bianca), hanno organizzato una diretta online per mostrare i video e le foto della situazione del parco che verranno presentati al sindaco Giuseppe Sala. La prima fase dei lavori che hanno interessato il parco (Lotto 1) si è praticamente conclusa, l’obiettivo della petizione, ora, è fermare la seconda e la terza fase, che non sono ancora iniziate, prima che la discussione sul Lotto 2 arrivi in Consiglio Comunale.
Secondo i comitati, l'area verde è sempre più utilizzata come parco cittadino, stravolgendone così la natura di parco agricolo. Durante la diretta, è stato mostrato il momento dell’accensione delle luci, particolarmente criticato dai promotori della petizione. A loro avviso infatti il sistema è troppo impattante e sostanzialmente inutile, perché non illumina gli orti. Le luci sono collegate alla rete elettrica comunale, si accendono automaticamente al tramonto e restano accese tutta la notte: "Sprecano le risorse pubbliche, oltre che danneggiare l’ambiente", dicono i membri dei comitati. “Chi va al Ticinello di sera vuole guardare le lucciole e le stelle, ma con questa luce non è possibile”, afferma una passante, intervistata dai promotori durante la diretta.
L’altro aspetto molto criticato è l’attuazione del progetto Forestami, per il quale sono stati piantati nuovi alberi in una zona che in precedenza era un campo. I firmatari della petizione sostengono però che sia un controsenso tagliare 156 alberi nel parco, perché considerati “piante disordinate”, e sostituirli con degli arbusti che ci metteranno 30 anni a crescere e ad assorbire una quantità rilevante di CO2. Temi oggetto della petizione che i promotori contano di poter discutere con il primo cittadino.
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