Milano
Parisi punta sugli Europei. Resa dei conti in Lega Nord
Milano, qualcuno gioisce pubblicamente per l’ottimo risultato di Stefano Parisi. Ma...
di Fabio Massa
Certo, le piazze. Certo, i confronti televisivi. Ma è certo che sotto la pelle della campagna elettorale di Stefano Parisi si annidano malumori, tensioni. Qualcuno che gioisce pubblicamente per l’ottimo risultato di Stefano Parisi, ma che teme il cambiamento - ormai in atto - degli assetti interni al centrodestra da una parte, e addirittura all’interno di Forza Italia dall’altra.
L’ultimo appuntamento in cui si sono visti tutti è stato in via Dante, al comitato elettorale che Corrado Passera ha gentilmente concesso a Stefano Parisi (insieme, pare, a un corposo pacchetto di sponsorizzazioni già saldate). Ieri, alle 13.30 circa si sono seduti tutti, da La Russa a Gelmini, da Salvini a Boni a Grimoldi. Hanno elaborato un piano che prevede le piazze e i confronti televisivi. E anche, curiosità di Affaritaliani.it, le partite dell’Italia, lunedì e venerdì prossimo. Stefano Parisi dovrebbe farsi vedere in mezzo alla gente, di fronte ai maxischermi, magari con una birra in mano. E poi, bocciofile, circoli, parrocchie. Insomma, ovunque.
Fin qui, l’aspetto “positivo” della campagna. Poi ci sono, come si diceva, le tensioni sottopelle. C’è la Lega Nord nella quale non si è aperto un processo solo perché c’è da giocare il secondo tempo. Ma pare che ci sia stato un momento molto teso tra Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini. Matteo Salvini che praticamente su Milano non ha fatto campagna elettorale, a fronte di un Parisi che partecipava a tutti gli eventi di Forza Italia e praticamente a nessuno del carroccio. E senza neanche un santino con la faccia di Salvini. Insomma, una campagna elettorale non fatta che però adesso, in caso di sconfitta, aprirà una resa dei conti con morti e feriti (sotto accusa è anche chi ha stilato la lista di candidati, ritenuti a posteriori poco performanti). Poi ci sono le questioni interne a Forza Italia, con la paura in quel della Regione Liguria, di un emergere di un pretendente forte al soglio di Silvio come Stefano Parisi. Giovanni Toti, il “predestinato”, contro Stefano Parisi. E quindi, che cosa succederà? Difficile dirlo. Anche se per alcuni le parole pronunciate da Stefano Parisi al Marriott, il day after, pesano come macigni: “Qui a Milano, comunque vada, è già nato un nuovo centrodestra”. Per certe orecchie questo suona come una minaccia.
@FabioAMassa
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