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Milano
Parisi: “Sala parli con Renzi. Invece di andare a Londra…”
Stefano Parisi

Stefano Parisi, il competitor, non aspetta per attaccare. “E’ evidente che il risultato elettorale lascia che per metà non ha votato e per un altro quarto ha votato per un candidato alternativo a lei, Beppe Sala. Siamo stati abituati a una città che partecipa, e invece Milano non ha votato. Occorre oggi una forte discontinuità rispetto alla giunta Pisapia. Lo dico per il bene e la qualità di questa città. Il piano per il lavoro che propone lei? Non produrrà risultati. Dovremmo invece attirare finanziamenti. Mi sarebbe piaciuto che in questa sala ci potesse essere una discussione su questo: su come vorremmo Milano fra vent’anni. Lo sviluppo non avviene con l’Agenzia del Farmaco e delle poche migliaia di notti in albergo. Bisogna andare a Roma, non a Londra. Bisogna andare a Renzi per convincerlo ad avere una maggiore flessibilità, per convincere le corporate londinesi. La Francia l’ha già fatto”.

E ancora: “Sui migranti non date la colpa a noi, perché io avevo proposto un piano, ma voi non avete voluto condividerlo. Gli assessori sono gli stessi di Pisapia, c’è grande continuità. Sulla legalità io ho criticato più volte il disinteresse e la retorica sul tema dell’antimafia. 

Poi tocca al capogruppo Pd Filippo Barberis. “Essere ancora maggioranza ha ancora più valore per noi. Noi come maggioranza abbiamo scelto il sindaco Beppe Sala come candidato perché incarna il nostro programma. Una sfida è quella del post Expo. E l’altra grande sfida è quella della Città Metropolitana. Anche la città metropolitana non va vista solo come un’istituazione. E’ cultura di governo di un territorio dove noi dobbiamo essere in grado di interpretare”.

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