Milano

Partecipate, il grande risiko. E si apre la partita Atm. Inside

di Fabio Massa

Sea, MM, Fondazione Fiera, Atm, Cap: vertici verso rinnovi e conferme. Una questione delicata per l'amministrazione Sala

Partecipate, il grande risiko. E si apre la partita Atm. Inside

Un problema in più, forse. Forse no. Ma è certo che i giochi cominciano a farsi caldi sul fronte delle partecipate del Comune di Milano. L'anno prossimo scadono "pesi massimi" come Sea ed MM. Non proprio società secondarie in una città che vive del suo rapporto col mondo, (come disse Sala Milano non è una città-stato, ma una città-mondo), e in una città che sempre di più ha bisogno di MM Spa per tutta una serie di servizi indispensabili: casa, ingegneria, acqua, manutenzioni. Insomma, due società per le quali c'è da fare una scelta importante.

Se infatti alla guida di MM Spa potrebbe rimanere Simone Dragone, stimato da tutti e dialogante con tutti, è da chiarire il perimetro nel quale dovrà muoversi la società, soprattutto alla luce dei due progetti che la riguardano: il primo sull'acqua pubblica, che vedrebbe un accordo di tipo societario con Cap Holding, il secondo sulla casa, che vede il Comune e la Regione ragionare su una gestione condivisa delle case popolari.

Per Sea, invece, si tratta dell'anno zero. Michaela Castelli va verso la scadenza e visto che ha fatto due mandati difficilmente potrà essere rinnovata. Al suo posto si vocifera di Davide Corritore, già vicepresidente nella stessa società ed ex direttore generale del Comune. Corritore, a testa bassa, ha lavorato sodo in questi anni e potrebbe essere un'opzione spendibile. L'anno prossimo, non a nomina comunale ma condivisa con la Regione, c'è da rinnovare anche Fondazione Fiera Milano.

Alla guida potrebbe rimanere Enrico Pazzali, fresco di vittoria dell'Ambrogino, mentre il gioco è sul vicepresidente Frigerio, di espressione Palazzo Marino. Per quanto riguarda Fondazione Cariplo, nel cui Commissione Centrale di Beneficienza siedono personalità di spicco, il presidente Fosti potrebbe fare un secondo giro.

Fondazione Cariplo a parte, c'è poi il rebus Atm. Roma sta corteggiando forte Arrigo Giana, l'attuale direttore generale. Se sceglierà di andare via (ma pare proprio di no, e lui smentisce a tutti gli amici questa intenzione, secondo rumors di Affari), si aprirà un vuoto di potere importante nell'azienda di trasporti che proprio l'anno prossimo va a gara sul servizio pubblico. Un appuntamento non importante, ma di più: decisivo ed essenziale per la sua sopravvivenza. Che cosa succederà? Forse, ad oggi, l'incognita più grande dell'amministrazione Sala.

fabio.massa@affaritaliani.it







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