Milano
Passera: "Campo nomadi, scali e Expo: una città paralizzata"

“Il rinvio dello sgombero del campo Rom di via Idro al 20 febbraio fa il paio con lo spostamento del Cda di Expo al 9 febbraio e il rinvio della riqualificazione degli scali ferroviari. Da un anno la città è stata paralizzata da questa giunta di sinistra che, evidentemente, ha deciso di piegare le necessità di Milano al calendario delle proprie primarie”. Lo dice Corrado Passera, candidato sindaco a Milano, commentando la decisione di rinviare di tre settimane lo sgombero del campo nomadi abusivo.
“Un sondaggio apparso oggi sui giornali – rimarca Passera – conferma quanto denunciamo da tempo: circa un milanese su due non si sente sicuro nella propria città. È inaccettabile il disinteresse di questa giunta che, malgrado le promesse, ignora le richieste dei residenti spaventati dal degrado e dalla criminalità che fa da contorno al campo nomadi”.
“Oltre ad avere paralizzato il presente di Milano – prosegue Passera - la rissosità di questi candidati alle primarie fanno emergere in maniera lampante l’incapacità di programmare il futuro della città. E in questo sono in perfetta e avvilente continuità con la giunta Pisapia-Balzani che lascia Milano senza alcun grande progetto per il suo sviluppo, ma con una tassazione da record”.
E aggiunge: “Sulla riqualificazione degli scali ferroviari questa amministrazione ha impiegato cinque anni per partorire un provvedimento gravemente insufficiente che poi non è riuscita neppure a difendere. Sala sbaglia a dire che va approvato così come è: sarebbe l'ennesima opportunità persa per creare grandi polmoni di verde, di sviluppo e di socialità in una visione complessiva di sviluppo urbano integrato. Milano ha un bisogno urgente di recuperare gli scali dismessi, un tema centrale per il rilancio economico e occupazionale e per togliere dal degrado mettendo in sicurezza vaste aree della città.”.
“Allo stesso modo – conclude Passera – dopo ben tre mesi dalla chiusura dell’Esposizione Universale, ancora non c’è sul tavolo un progetto ambizioso per il dopo Expo che coinvolga tutto il Quadrante Nord Ovest. Tra le responsabilità di Sala certamente vi è quella - oltre a non aver rispettato le sue stesse previsioni di risultati e di voler nascondere i consuntivi - di non aver lasciato, dopo 5 anni, un progetto credibile per il dopo Expo. E anche su questo fronte vuoto totale dai candidati alle primarie. Per non parlare della situazione delle case popolari e dell’Ortomercato. Milano e i Milanesi meritano ben altro”.