Milano
Passera: "Centro aiuto minori: agire al più presto"
“Non c’è tempo da perdere, il Comune di Milano deve aprire subito un tavolo che coinvolga anche i protagonisti del terzo settore per salvare il Cam, il Centro assistenza minori che accoglie i bambini fino ai sei anni per i quali il tribunale ha disposto l’allontanamento temporaneo dal nucleo familiare”. Corrado Passera, candidato sindaco di Milano, interviene così sul rischio di chiusura del Cam, aggiungendo che “ormai è ufficiale: il destino del Cam è confinato in un limbo di cui nessuna istituzione è chiamata a rispondere. Lo annunciano i vertici stessi di Città metropolitana, una situazione dovuta all’infausta legge Delrio e al colpevole disinteresse da parte di Regione Lombardia. Per assicurare un servizio tanto delicato a bambini in difficoltà e per non perdere un’eccellenza fondamentale per la cittadinanza milanese nei campo dei servizi sociali, l’amministrazio ne comunale deve ora farsi carico immediatamente di questa situazione e agire al più presto”.
Sul tema è intervenuto il sottosegretario di Regione Lombardia con delega ai Rapporti con la Città metropolitana, Giulio Gallera: “Il tema che riguarda il Centro aiuti minori è stato affrontato da Regione Lombardia lo scorso giugno durante una riunione con i rappresentanti di Città metropolitana, i dirigenti di Regione Lombardia e l’allora assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Volontariato e Pari Opportunità Maria Cristina Cantù. Da allora, Regione Lombardia si è mossa facendo quanto nelle sue possibilità, ovvero accreditando i servizi che vengono svolti all’interno della struttura, prevedendone il supporto economico. Né a Regione Lombardia né all’attenzione della mia persona, che in qualità di sottosegretario ai Rapporti con la Città metropolitana ho predisposto la stesura della legge regionale sulle funzioni della Città metropolitana, è mai arrivata alcuna nota, lettera, richiesta in merito al CAM per sollecitare l’inserimento della gestione della str uttura nella legge regionale 92. Sicuramente perché era chiaro a tutti che la gestione di servizi come quello che offre il CAM non rientra nelle funzioni regionali e come tale non poteva essere delegata. La competenza sui servizi sociali, e quindi sull’assistenza ai minori, è attribuita dalla legislazione nazionale agli enti locali. Quindi è al Comune di Milano, il cui sindaco peraltro, forse a sua insaputa, e anche sindaco metropolitano, che spetta farsi carico e garantire la continuità del servizio e la sopravvivenza di un centro di eccellenza come il CAM. Il Comune ha tutti gli strumenti per farlo, basta con questo gioco ignobile dello scaricabarile, soprattutto in relazione a un servizio molto importante per la tutela di una fascia debole come quella dei minori”.
“L’unico problema del Cam sono i 96 milioni di euro che il Governo Renzi ha sottratto alla Città metropolitana. Non c’entrano nulla le competenze, tanto meno la Regione che può delegare ad altri enti solo le funzioni che ha e il CAM non è mai stato tra queste”. Lo dichiara Bruno Dapei, direttore dell’Osservatorio metropolitano di Milano in merito alla situazione del Centro Assistenza Minori. “Da gennaio a oggi la Città metropolitana si è occupata legittimamente del Cam e non risultano al riguardo indagini della Corte dei Conti. L’unica strada per non disperdere la grande risorsa metropolitana rappresentata dal Cam è destinare le risorse che Provincia di Milano ha sempre garantito e di cui Città metropolitana disporrebbe se non le fossero sottratte dalla Legge di stabilità 2015”.