Milano

Pd, Pacini a Nahum: "Parlare di genocidio non è antisemitismo"

di Nicolò Rubeis

Il dem milanese Lorenzo Pacini commenta l'uscita dal partito di Nahum per la posizione del Pd su Gaza: "Il partito non è un tram". L'intervista

Pd, Pacini a Nahum: "Parlare di genocidio non è antisemitismo"

"Se il partito prende una posizione che non ti piace vai via? Il Pd non è un tram". Lorenzo Pacini, assessore Pd al Municipio 1 di Milano, parte da questa considerazione per parlare della fuoriuscita del consigliere Daniele Nahum, che lascia il Pd in polemica, soprattutto con la giovanile dem, con l'uso del termine 'genocidio' per quanto sta succedendo in Palestina. "Perché uno deve essere considerato anti-semita se dice che quello in corso è un genocidio?" si chiede Pacini, che aggiunge: "Cosa gliene importa a un bambino di Gaza della nostra discussione ideologica? Forse dovremmo andare un pochino oltre".

Pacini, una fuoriuscita plateale su un argomento 'spinoso' per il Pd.

Partiamo dal presupposto che quella di Nahum, che mi sta anche simpatico e con cui abbiamo litigato su questa cosa mentre su altre andiamo d'accordo, è una decisione politica e non uno sgarbo personale. Il Pd ha fatto una grande sforzo a livello territoriale e nazionale, facendo prendere impegni al Parlamento, e la morale è che poi uno lascia il partito perché la giovanile parla di genocidio? Siamo un partito plurale per vocazione, anche sui temi difficili e divisivi per ragioni storiche. Poi la mia opinione personale è piuttosto chiara: c'è poco da essere divisivi rispetto a quanto sta accadendo oggi.

Anche Roberto Cenati, presidente Anpi, si è dimesso parlando proprio dell'uso della parola 'genocidio'.

Io ancora non ho capito se a Nahum piace o meno la posizione del Pd. Lui critica alcune frange, ma dove sta scritto che non si può parlare di genocidio? Dal punto di vista filologico e giuridico è anche una discussione interessante. Ma qui stiamo parlando di donne, bambini e civili che vengono bombardati e muoiono di fame. Una volta che abbiamo deciso che non dobbiamo usare la parola genocidio cosa cambia?

Come risponde a chi parla di antisemitismo?

Nessuno mette in dubbio lo sterminio dei nazisti e sbaglia chi usa il termine genocidio per sminuire l'Olocausto: farlo sarebbe da pazzi e da criminali. Ma non è che chi parla di genocidio a Gaza sminuisce la Shoah o peggio ancora è anti-semita. Il popolo palestinese avrà diritto a parlare di genocidio anche se non è giuridicamente la parola più giusta?

Nella giovanile ci sono posizioni troppo radicali?

Intanto la giovanile del Pd ha avuto spesso posizioni più nette di quelle del partito. La cosa non piacevole, francamente, è che si accusa la giovanile di essere antisemita: questo non c'entra niente proprio perché l'antisemitismo è un tema importante che purtroppo esiste anche a sinistra. Ma quelle della giovanile sono posizioni politiche legittime. Accusare di antisemitismo è sbagliatissimo.

Arrivati a questo punto l'uscita di Nahum era inevitabile?

Mi dispiace quando uno se ne va, ma se le idee di Nahum su un tema così fondamentale erano queste forse ha anche fatto la scelta politicamente più giusta per lui. La sua posizione è che a Gaza c'è una crisi umanitaria, ma non lo è. Una crisi umanitaria è quando c'è un'alluvione o un terremoto. Qui ci sono civili sotto il fuoco di un esercito, di questo stiamo parlando. E le parole sono importanti...







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