Milano
Pd: "Primarie per le regionali. E alleanza con M5S e Calenda"

Majorino (Pd): "Dobbiamo sederci con il M5S e con Calenda"
Pierfrancesco Majorino prende tempo ma non perde tempo. La botta è forte ed è ancora calda. Europarlamentare, recordman di preferenze, spiega ad Affaritaliani.it Milano perché Dario Violi, coordinatore regionale del M5S sbaglia a dire che non si siederà con la dirigenza del Pd a trattare sulle regionali: "Dipende quale deve essere la funzione delle elezioni. Se deve essere un modo per contare i voti di ciascuna forza, allora il ragionamento di Violi lo comprendo. Se invece l'idea è di dare l'alternativa al governo di centrodestra dobbiamo al contrario provare a stare assieme".
Pierfrancesco Majorino, andiamo subito al punto. Al prossimo congresso Bonaccini o Provenzano?
Noi dobbiamo ricostruire il Pd, rigenerarlo, fare un lavoro in profondità e quindi anche se sembra una formula di rito ora il punto non è avere i nomi ma è sapere che non possiamo fare un referendum su tizio o caio, bisogna rilanciare questo progetto che deve essere molto più chiaramente connotato. Dobbiamo avere un partito che si sappia che cosa ha in testa del mondo non solo in campagna elettorale. E poi ovviamente dobbiamo avere un partito che non pensa di farcela da solo, che non pensa all'autosufficienza. Questi due punti sono quelli essenziali. Da subito dobbiamo metterci a ricostruire il Pd. Se facciamo subito un referendum sui nomi non abbiamo capito niente.
Insomma, campi larghi. Però il Movimento 5 Stelle e Calenda sembrano più distanti che mai.
E' chiaro che oggi sembra impossibile però io credo che dobbiamo tentare di costruire l'alleanza più ampia e per questo serve che il Pd sia molto chiaro sui suoi punti, sulle sue idee e sulle sue proposte perché è una condizione per essere più forte con gli altri. Mi auguro che Conte e il Terzo Polo non abbiano l'idea di poter fare opposizione da soli o di poter costruire da soli alternative di governo dei territori, a partire dalla Lombardia. In Lombardia bisogna anche con il ricorso alle primarie costruire una candidatura femminile o maschile.
Il coordinatore M5S Violi ha detto che non vuole mettersi al tavolo con i carnefici del Pd.
Dipende quale deve essere la funzione delle elezioni. Se deve essere un modo per contare i voti di ciascuna forza, allora il ragionamento di Violi lo comprendo. Se invece l'idea è di dare l'alternativa al governo di centrodestra dobbiamo al contrario provare a stare assieme. E capire le cose che ci uniscono. In Lombardia abbiamo bisogno del campo più largo possibile e sapere che comunque la partita non è perduta perché ce lo dicono gli elettori: il centrodestra in Lombardia non è più quello di una volta, è più frammentato.
La candidatura Cottarelli è tramontata?
Non ho capito l'idea di candidarlo in un collegio difficilissimo, di quelli persi in partenza. Detto questo non ho idea di quale sia la sua opinione. Certamente può essere uno dei nomi da prendere in considerazione.
fabio.massa@affaritaliani.it