Milano
Pedemontana, addio a Di Pietro. Al suo posto arriva un magistrato

Il 26 aprile Antonio Di Pietro lascerà ufficialmente la guida di Pedemontana con un bilancio negativo
Pedemontana, addio a Di Pietro. Al suo posto arriva un magistrato
Il 26 aprile Antonio Di Pietro lascerà ufficialmente la guida di Pedemontana con un bilancio negativo. Era stato insediato da Maroni, con uno schiaffo in faccia a Silvio Berlusconi e alla pattuglia di Forza Italia, che non ha ancora digerito le gesta dell’uomo di mani pulite, nonchè ministro del governo D'Alema. Doveva risanare i conti della voragine Pedemontana, grazie alla sua rete di relazioni ma il risultato è che la Lega è costretta, dopo aver messo nel piatto 450 milioni, ancora una volta a batter cassa al governo.
Non va meglio in Serravalle (società ereditata dalla Provincia) dove – oltre alle cordate straniere in agguato per assicurarsi il boccone dolce – Paolo Besozzi e Maura Carta, dg della società (leghista doc) e presidente (forzista di complemento) sono agli stracci. Visione opposta di come gestire presente e futuro della società, dove alla fine contano solo le decisioni di Besozzi (sentito Maroni). E a proposito di futuro, dal Pirellone è scattata la caccia per sostituire Di Pietro in Pedemontana. I meglio informati, come riferisce il Corriere, dicono che la scelta cadrebbe su un magistrato. E sì, perché dopo i guai della sanità lombarda e le nuvole sempre presenti in Fiera la Regione punta le sue carte sui rappresentanti della legge, in pensione. Ma come si è visto all’Arac e in Pedemontana, non è una garanzia per ottenere risultati brillanti.