Milano
Pedofilia: chiesti 10 anni per ingegnere finto ginecologo
Il 'dottor Berti' era stato arrestato a inizio del 2019 dalla Polizia di Stato con l'accusa di aver abusato di una 15enne e di una 17enne
Pedofilia: chiesti 10 anni per ingegnere finto ginecologo
Condannare a 10 anni di reclusione e al pagamento di una multa di 40 mila euro un 50enne brianzolo che si fingeva ginecologo con il nome di 'dottor Berti' per adescare e poi abusare ragazzine minorenni. E' la richiesta di pena del pm di Milano Francesca Gentilini nel processo con rito abbreviato in cui l'uomo deve rispondere di 18 capi d'imputazione, tra cui violenza sessuale, adescamento, pornografia minorile e sostituzione di persona, che avrebbe commesso tra l'aprile 2014 e il febbraio 2019. Inoltre al gup Manuela Accurso Tagano la rappresentante dell'accusa ha chiesto di disporre la misura cautelare in carcere nei confronti del 50enne per due episodi di violenza sessuali e quelli di pornografia minorile.
Il 'dottor Berti' era stato arrestato a inizio del 2019 dalla Polizia di Stato con l'accusa di aver abusato di una 15enne e di una 17enne e poi condannato a maggio 2020 a 8 anni dal gup Patrizia Nobile prima che la Corte d'Appello di Milano, ai primi di marzo, riducesse la pena a 5 anni e 8 mesi. Il processo in corso riguarda un secondo filone d'indagine. Nella prossima udienza del 24 maggio e' prevista l'intervento dell'avvocato Enrico Arena, legale del 50enne, e poi la sentenza del giudice. Stando alle indagini dei poliziotti, il 50enne, ingegnere di professione, creava falsi profili sui social network per adescare le sue giovani vittime fingendosi coetanee e coetanei per convincerle ad affidarsi al finto professionista di fama mondiale dello 'Studio Berti'. A quel punto entrava in scena il ginecologo 'Alberto', "25 anni, single e in cerca di una relazione seria" in grado di proporre il fantomatico metodo anticoncezionale "Neutro" alle giovanissime vittime per "evitare" alle malcapitate di "diventare frigide, di "avere bambini" e di "non piacere piu' a nessuno". Le indagini non si erano fermate alle prime due vittime ed erano continuate anche ricorrendo a un appello attraverso la trasmissione "Chi l'ha visto?" per raggiungere altre possibili vittime. Nei due anni di indagini, tra il novembre 2018 e l'ottobre 2020, gli inquirenti sono arrivati ad altre 11 minorenni, tra cui due che rispettivamente nel 2014 e nel 2018 sarebbero state anche abusate sessualmente.