Penati: "Giusto attaccare Salvini". Ma sui rom (e la sinistra) è durissimo
Filippo Penati commenta le parole di Salvini sui rom. La schedatura? "Una cosa schifosa". Ma anche la sinistra deve fare i conti con questi problemi
di Fabio Massa
Torna sul luogo del delitto, si direbbe se fosse un giallo, Filippo Penati. Del resto lui di gialli è appassionato e pure scrittore. L'ex sindaco di Sesto San Giovanni, ex presidente della Provincia, ex uomo forte di un'intera era della sinistra milanese, torna su una questione che - ai tempi in cui era in auge, prima del processo poi conclusosi nel nulla - gli aveva attirato la definizione di "fascista di sinistra" anche da ambienti che allora e oggi gravitano nell'area afferente a Pierfrancesco Majorino. Ovvero, i rom. "Espulsione o carcere per i delinquenti, accompagnamento alla frontiera per chi in Italia non ha mezzi di sussistenza", diceva ai tempi, come riportato nella sua biografia. Gad Lerner gli ha dato del leghista di sinistra: "È il metodo della vecchia politica. Ti appiccicano etichette e scagliano contro di te anatemi senza confrontarsi sul merito", replicò lui.
Ora, Filippo Penati commenta le parole di Matteo Salvini sui rom. Lo fa con un post molto chiaro su Facebook: "Salvini vuole fare con i rom una schedatura etnica. Una cosa schifosa e aberrante che ci ricorda i tempi più bui e terribili che l'umanità abbia visto", premette. Però poi il discorso si sposta sulla sinistra: "La sinistra, come succede puntualmente da vent'anni, cade nella trappola e reagisce come da solito copione. Attacca Salvini e la Lega, e fin qui bene. Parla e denuncia la xenofobia, il razzismo e il rischio fascismo. E anche fin qui tutto perfetto. Doveroso opporsi con il massimo del vigore e dell'impegno..."
Poi c'è il ma. "Ma a me non piacciono, ma proprio per nulla mi piacciono, quelli che non mandano i bambini a scuola. A me non piacciono, ma proprio per nulla mi piacciono, quelle mamme che chiedono per ore l'elemosina con in grembo i loro bimbi piccolissimi per intenerire i passanti. A me non piacciono quelli, ma proprio per nulla mi piacciono, quelli che mandano i minori a chiedere l'elemosina o a fare piccoli furti.
Nelle baraccopoli c'è chi esercita attività illegali. Magari sono una minoranza di quelli che vivono lì ma, che io ricordi, non c'è mai stato nessuno degli altri che abbia collaborato con le forze dell'ordine. E anche questo non mi piace. Non dimentico che se c'è in giro al mercato o in altri luoghi un gruppo di zingare la prima cosa che i genitori o i nonni fanno è quello di costringere i bambini a non allontanarsi. Per questo sono tutti razzisti?". E ancora: "Se la sinistra vuole tornare, come dichiara, a "stare con il popolo" deve fare i conti anche con questo. Doveroso, anzi sacrosanto, indignarsi e contrastare le aberrazioni leghiste. Sacrosanto difendere i diritti e il valore che ogni donna e uomo ha in quanto essere umano. Non so pensare ad una sinistra degna di essere tale che non facesse così. Difendere il valore di ogni essere umano è un dovere. Dare l'impressione di non condannare apertamente e contrastare i comportamenti più riprovevoli è sbagliato. C'è il rischio che i ceti popolari, a cui la sinistra vuole tornare a dare rappresentanza, si allontanino ancora di più".
fabio.massa@affaritaliani.it