Albertini, Alfieri, Bussolati. Su Affari le reazioni all'assoluzione Penati - Affaritaliani.it

Milano

Albertini, Alfieri, Bussolati. Su Affari le reazioni all'assoluzione Penati

di Fabio Massa

Alessandro Alfieri, segretario regionale del Partito Democratico lombardo, ad Affaritaliani.it: “Sono molto felice per Filippo Penati. Ero certo che la magistratura avrebbe fatto il suo dovere fino in fondo e sono contento che sia finita così. Se tornerà in politica? Deciderà lui, ma credo che adesso, dopo questi anni così duri, abbia solo bisogno di tranquillità e rispetto”.

Pietro Bussolati, segretario metropolitano del Partito Democratico milanese, ad Affaritaliani.it: “Sono contento sia uscito bene da una vicenda così dura, che ha vissuto in tutti questi anni”.

Gabriele Albertini, uno dei grandi “accusatori”, che poi - pochi giorni fa - ha scritto una lettera a Filippo Penati, spiega ad Affaritaliani.it che la sua non è stata una marcia indietro anche rispetto all’assoluzione di oggi: “Sulla sua assoluzione non faccio commenti e prendo atto: buon per lui. Ma certo che la mia lettera a lui, richiestami tra l’altro evidentemente per propiziare l’assoluzione, non rappresenta né una retromarcia da parte mia né scuse né altro che non si il riconoscimento di quello che è avvenuto. Ovvero che la Corte dei Conti ha ritenuto che non vi fossero danni erariali. Io ho preso atto che la pronuncia era a suo favore. Nessun mea culpa”.

Cesare Cerea, storico coordinatore della Lista Penati, spiega ad Affaritaliani.it: “Sono felicissimo. Come tutti sanno io sono stato politicamente vicino a Penati e ho un legame di amicizia e affetto. E’ un esempio di come un politico deve affrontare un evento di questo genere. E’ l’unico politico che non ha attaccato la magistratura e si è difeso nel processo. Non c’era nulla nel teorema dell’accusa. Molti che hanno usato questa vicenda per regolare conti politici dovrebbero vergognarsi. E l’eliminazione dalla lista degli iscritti del Pd quando era ancora solo indagato è una vergogna della quale prima o poi qualcuno dovrà rispondere”.

@FabioAMassa








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