"Perché Marica ha pianto"
di Stefano Golfari
Oggi Marica Ricutti, la mamma licenziata dall'Ikea perché voleva - anche - badare al figlio disabile, ha parlato dal palchetto messo su di fronte all'azienda, a Corsico (Milano), dai sindacati che lottano perché possa tornare al suo posto di lavoro. Dov'era Salvini che gira come una trottola per città e periferie? Dov'era Renzi che viaggia in treno in tutt'Italia? Dov'era Berlusconi che abita anche vicino? Dov'era la Meloni che vuole "il più imponente piano di sostegno alla natalità che si sia visto nella storia millenaria dell'Italia"? Dov'era Casa Pound che dice "Prima gli italiani"? Dov'erano Alfano, Lupi, Casini e i centristi cattolici che ci catechizzano sul Valore della Famiglia? Dov'era Di Battista a cui la nascita di un figlio ha sconvolto la vita, e dov'era Di Maio che vuole fare il Premier del popolo oppresso? E dov'erano Grasso, Civati che è di Monza, e Speranza che è sempre l'ultima a morire? Non c'era nessuno, erano tutti altrove: a prometterci che si impegneranno tanto per il Lavoro, e per le mamme e per i figli. Marica Rigutti dal palco piangeva. Adesso ho capito perché.