Milano
"Perché non assumete medici?" La risposta: "Non ce ne sono"
Il paradosso lombardo. Accusa Rozza (Pd): "I soldi ci sono ma non li spendete". Risponde l'assessore Caparini: "Li spenderemmo ma mancano i medici da assumere"
"Perché non assumete medici?" La risposta: "Non ce ne sono"
L'accusa è semplice: avete i soldi del governo e non li avete spesi. La risposta è altrettanto semplice: li spenderemmo volentieri se ci fosse qualcuno a disposizione da assumere. Botta e risposta tra Carmela Rozza, consigliera regionale del Partito Democratico, e Davide Caparini, assessore regionale al Bilancio. Entrambi parlano con Affaritaliani.it Milano e raccontano una situazione paradossale: i soldi ci sono, i trasferimenti sono stati effettuati dal Governo, ma mancano le assunzioni di personale necessario a gestire meglio a seconda ondata del Covid.
Secondo Carmela Rozza le risorse sono state impegnate solo con delibere ad agosto e, quindi, non hanno dato ancora i loro frutti perché la giunta si è mossa in ritardo. È questa l'ultima accusa rivolta alla giunta del governatore Attilio Fontana che circola negli ambienti del Partito democratico lombardo e dei suoi rappresentanti dell'opposizione in consiglio regionale. I dem degli oltre 57 milioni di euro ripartiti da Roma alla Lombardia con il decreto 44 del maggio 2020 (poi convertito in legge 77) immediatamente spendibili e destinati a “incremento di spesa per il personale ospedaliero a decorrere dall'anno 2021 ripartito a quota di accesso anno 2020” come recitano le tabelle allegate al decreto dell'esecutivo Conte bis che ha stanziato le risorse, che Affari ha potuto visionare. Mentre sono stati spesi invece i 71 milioni stanziati per gli “incentivi” destinati al personale medico e ospedaliero impegnato durante la fase acuta dell'emergenza e della pandemia.
Il problema adesso non è tanto legato al fatto che non ci siano i soldi. Ma al contrario che manca proprio il personale da assumere. Con le Asst e gli ospedali di Milano, per esempio, che invece di coordinarsi si muovono singolarmente facendo concorsi ognuno per conto proprio. Quello della disponibilità del personale medico ospedaliero è un “problema nevralgico” dice ad Affaritaliani.it Milano l'assessore regionale al Bilancio, Davide Caparini. “Un problema non solo nostro – aggiunge – perché abbiamo fatto tutti i bandi ma non ci sono né i medici né gli infermieri. Come chiesto da tutte le regioni dobbiamo migliorare il trattamento economico per farli rientrare dall'estero ed essere più attrattivi, ma a bilancio i soldi sono già impegnati”. Insomma, secondo Regione i soldi sono là, manca la gente che li voglia prendere.
La Rozza però contrattacca: “Perché non è stato fatto un concorso centralizzato già a maggio invece di lasciare che ogni Asst si muova autonomamente?” si domandano polemicamente i consiglieri di opposizione al Pirellone. Per il Pd lombardo ora serve “un'azione politica” non solo per trovare il nuovo personale ma impedire che quello già in servizio se ne vada altrove, in altre regioni, per esempio mettendo in campo incentivi che non riguardano solo la retribuzione ma, nel caso specifico di Milano, l'accesso a un'abitazione a prezzi calmierati. Sarebbe un duro colpo infatti per la sanità lombarda la migrazione di altro personale verso le regioni di provenienza. Un colpo che si sommerebbe alla riduzione di personale già maturata con quota 100. Tanto che nelle delibere primaverili della Regione erano in campo anche opzioni di richiamare in servizio i neopensionati. Un modo per far fronte all'ondata Covid, al turn over di personale e ai pazienti non Covid che pure hanno bisogno di cure, terapie e assistenza sotto altri fronti.
Francesco Floris