Milano

Tribunale Milano, apre la mostra 'Schedati perseguitati sterminati'

Inaugurata a Milano, a Palazzo di giustizia, una mostra sulle persecuzioni naziste verso i malati psichiatrici. Nel mondo ha già raccolto 340mila visitatori.

Tribunale di Milano, inaugurata la mostra 'Schedati perseguitati sterminati'

Irma Sperling mori' a 13 anni l'8 gennaio 1944 in un ospedale psichiatrico di Vienna uccisa da un sovradosaggio di narcotici. Alla mostra 'Schedati perseguitati sterminati' inaugurata oggi al Palazzo di Giustizia di Milano ci sono due tracce della sua breve esistenza: una foto in cui si nasconde con le mani parte del viso lasciando intravvedere uno sguardo diffidente e il verbale dell'autopsia sul suo cervello effettuata da un medico della Commissione del Reich.

Arriva a Milano, e non a caso nella 'casa' della giustizia, la mostra organizzata dalla 'Societa' tedesca di psichiatria, psicoterapia e psicosomatica' che ha gia' raccolto in tutto il mondo 340mila visitatori. A partire dal 1939, i malati psichici furono schedati poi uccisi nell'ambito della cosiddetta 'Operazione T4' dal nome dell'indirizzo della sede centrale a Berlino (Tiergartenstrasse 4).

Tra i marmi del Palazzo costruito in epoca fascista, e' possibile leggere l'ordine di Hitler da cui parti' tutto con l'autorizzazione "a concedere la morte per grazia ai malati considerati incurabili secondo l'umano giudizio". Dopo il 1945, viene spiegato nel catalogo dell'allestimento portato a Milano dalla Fondazione Onda che si occupa della salute della donna, i giuristi implicati nelle uccisioni si appellarono a questo documento per difendersi.

Vengono mostrati anche i volti dei periti che selezionavano i pazienti da uccidere, immortalati con le proprie mogli perche' spesso coglievano l'occasione per fare delle gite turistiche. Tra i documenti esposti, figurano anche le lettere di condoglianze con cui venivano informati i parenti delle morti dei congiunti in cui erano inventate false circostanze del decesso. Spazio infine anche all'orrore italiano con testimonianze della complicita' di molti psichiatri di casa nostra. 







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