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Milano
Piano concerti del Comune di Milano, i residenti: "Troppe incertezze"
Ippodromo La Maura

Piano concerti del Comune di Milano, i residenti: "Troppe incertezze"

“Non siamo soddisfatti, molti consiglieri che ho sentito oggi non sono soddisfatti. L’esposizione del professor Perego ha dato più incertezze che certezze”. Massimiliano Favoti, portavoce del comitato coordinamento per la tutela del verde Parco Ovest, raggiunto da Affaritaliani.it Milano, ha così commentato il piano di accesso e viabilità presentato ieri nella commissione trigiunta Mobilità Sport Cultura dalla vicesindaco Anna Scavuzzo. Lo studio condotto da Politecnico e Amat che regolamenta lo svolgimento degli spettacoli nell’area di San Siro e dei due ippodromi è stato illustrato dal professor Alessandro Perego, coordinatore del progetto per il Politecnico. Ma alla vigilia del primo grande concerto che ospiterà La Maura, quello dei Metallica, diverse sono le criticità emerse, dal numero di vigili coinvolti, alla scarsa comunicazione delle aree interdette, fino all’utilizzo dei parcheggi di interscambio.

Il piano deriva da uno studio scientifico coordinato dal professor Perego del Politecnico. Siete soddisfatti dalle proposte?

Non siamo convinti dal fatto che un tecnico ha affermato che la validità del piano dipende da una serie di fattori e variabili non controllabili. A poche ore dal primo concerto, occorrerebbe avere delle certezze. Ieri c’è stata incertezza, è un modello teorico che valuta il funzionamento di volta in volta, per migliorarlo dopo ogni concerto. Ma così sembra che nel 2024 si procederà per approssimazione, se si avrà il tempo tra i vari concerti di apportare i correttivi.

Aspettavate da anni un piano che regolamentasse i concerti.

Da due anni come residenti del quartiere Gallaratese, San Siro, Trenno, viviamo questi concerti, che amiamo, con molto disagio. Fino allo scorso anno, questi concerti non erano gestiti dal punto di vista degli impatti, della viabilità, del rumore e da quella che è il minimo dell’organizzazione. Abbiamo iniziato una serie di iniziative, anche supportati da alcuni consiglieri comunali e dai giornali, per fare pressione affinché venisse costruito un piano degno. Qualche mese fa la Giunta ci ha comunicato di aver coinvolto il Politecnico e la Prefettura in un gruppo di lavoro per fare un ragionamento scientifico. La nostra richiesta partiva dal presupposto che ci sono tre aree, stadio San Siro, ippodromo del galoppo e ippodromo La Maura, dove vengono fatti 34 concerti. Significa un concerto ogni 2 giorni per noi. Questi tre siti non sono uguali. Oggi c’è limite totale di spettatori a 78mila persone ma un conto è metterle a San Siro un conto negli ippodromi. Sono inserite in un ambiente diverso, con servizi e infrastrutture diverse. Banalmente, San Siro è uno stadio gigantesco con servizi che sono lì da anni.

Il piano si focalizza sull’ippodromo che presenta più problemi nella gestione dei concerti.

La Maura è un prato, circondato da condomini a pochi metri, strade strette senza parcheggi, non ci sono tanti servizi. Per questo chiedevamo di ridimensionare le persone che possono arrivare alle tre aree in misura alla capacità che hanno le aree di recepirli. Oggi a La Maura entrano 80mila persone, però per arrivarci lo studio avrebbe dovuto dire che ce ne possono arrivare in modo ordinato meno. Anche un ordine del giorno depositato in Consiglio comunale a novembre andava in questa direzione.

Siete stati coinvolti nel tavolo di lavoro?

La Giunta decide di fare il piano con questo grande tavolo di lavoro, ci sono tutti i soggetti coinvolti, organizzatori compresi, esclusi i comitati di cittadini. Abbiamo avuto interlocuzioni con i consiglieri e con il gabinetto del sindaco, abbiamo esposto la nostra posizione, i dossier fotografici e i video fatti lo scorso anno in cui abbiamo testimoniato il caos, il traffico, l’inquinamento, le macchine sui posti dei disabili. A inizio maggio ci viene comunicato che è uscita la delibera, approvata una normativa comunale e noi siamo andati a leggerla, nessuno l’ha spiegata o commentata. Da quanto abbiamo letto c’erano molti aspetti che avevamo chiesto non accolti e un piano basato su stime, variabili, come sottolineato ieri dal professor Perego.

C’è dunque un problema di tempistica?

Avevamo chiesto che ci spiegassero per tempo la delibera prima del 29 maggio così da migliorare insieme il piano ma nulla. Ieri siamo stati l’unico comitato della zona invitato a parlare. A due giorni dal concerto è assolutamente inutile e risposte non sono arrivate. Inoltre, il contenuto si basa su stime e ipotesi anche sui parcheggi del tutto teoriche.

Il piano prevede anche l’utilizzo dei parcheggi di interscambio.

Domani è un giorno lavorativo, i parcheggi saranno pieni al 70%. Il concerto inizia alle 17 e finisce alle 23, e i parcheggi saranno occupati, questa è la prima stima sbagliata. Le macchine immaginiamo che, come l’anno scorso, parcheggeranno ovunque, sui parchi, marciapiedi, ovunque. La Polizia Locale fino allo scorso anno non interveniva sul pre, ma sul post concerto con delle multe ma a noi interessa che vengano fermate le macchine che entrano fisicamente nelle aree verdi. L’anno scorso parcheggiavano nel Parco di Trenno, anche davanti ai vigili che a inizio concerto iniziavano a girare per fare le multe.

Il piano prevede anche un’area rossa e una di “pre-filtraggio” verde. Saranno utili per i residenti?

Abbiamo chiesto ieri le regole per entrare nell’area verde, su cosa dire ai cittadini e ai residenti. L’anno scorso per entrare nella zona protetta si aspettava un’ora in coda. Abbiamo chiesto la proceduta pensata per facilitar ingresso dei residenti quest’anno ma la risposta non c’è stata.

Anche sul numero di vigili coinvolti ancora non c’è chiarezza. La vicesindaco ha detto che se ne stava discutendo proprio ieri.

Ma si può rispondere che a due giorni dal concerto non si sa ancora quante saranno le pattuglie? È ovvio che si sa già, ci sono i turni da organizzare. Ma un’altra criticità che mi sento di evidenziare è la lacuna nel comunicare queste misure ai residenti. Il consigliere Giugni ha anche denunciato la presenza della vigilanza privata che lo scorso anno faceva sul suolo pubblico le veci della Polizia Locale. Molti cittadini passavano così il primo livello di controlli da parte della Polizia ma venivano fermati da questi steward, assoldati dall’organizzazione per gestire in teoria la sicurezza all’interno del luogo privato, non fuori. Non hanno diritto di bloccare gli accessi esterni.

Il Comune ha parlato di una comunicazione gestita in collaborazione con gli organizzatori.

Sono un cliente di un concerto e ho ricevuto la comunicazione dagli organizzatori. I residenti e cittadini nulla. Abbiamo visto un post su Facebook e uno su Instagram e basta. In strada ci sono cartelli scritti a biro sulla chiusura di determinate strade. Ieri ho chiesto più volte anche in chat quali sono i canali usati per comunicare ai residenti. Niente. Non siamo tutti social. Abbiamo fatto un sondaggio e il 60% non sa che domani ci sarà un concerto di queste dimensioni e tra questi l’80% non conosce i dettagli sugli spostamenti e sulle chiusure. Hanno fatto un lavoro grandissimo con gli allegati del Politecnico ma poi ci si aspetterebbe che venga tradotto in una comunicazione accessibile a tutti. Bastava stampare anche dei cartelli e metterli per le strade con le indicazioni su tempi e orari per la circolazione e la viabilità. Si poteva pensare anche di fare una conferenza stampa per comunicare le regole operative, non per i partecipanti ai concerti, che sono informati bene, ma per i cittadini e residenti.

Anche il consigliere Enrico Fedrighini ha denunciato la presenza di transenne e varchi di accesso nel Parco di Trenno, “un abuso, perché farli dentro La Maura significherebbe per gli organizzatori rinunciare a posti e biglietti”.

Anche lo scorso anno nel Parco di Trenno hanno fatto un ingresso aggiuntivo in cui per far entrare i partecipanti, hanno transennato una vastissima parte del parco e da lì sono entrati migliaia di persone che hanno calpestato e distrutto quella parte di terreno. In quell’area c’è stata una piantumazione nuova e dove ci sono le piantine che stanno ricrescendo hanno rimesso le transenne. Domani sarà uno dei tre ingressi principali, almeno 20mila persone da lì ci passeranno senza problemi. Sarà come lo scorso anno. Abbiamo lanciato l’iniziativa delle sentinelle anticaos concerti, è una mobilitazione cittadina pacifica che ha lo scopo in questi giorni di presidiare tutte le zone del concerto per testimoniare con foto, video e racconti quello che accade prima, durante e dopo il concerto. Abbiamo in questo momento l’adesione di 300 volontari, residenti e cittadini. Raccoglieremo tutto questo materiale e costruiamo un dossier che invieremo alla Giunta per avere dei correttivi per il concerto successivo. Ci hanno iniziato a mandare le foto di un nastro bianco rosso con cui stanno cercando di proteggere le aree da parcheggi selvaggi. È inutile. L’anno scorso non c’era neanche questo ma lì avevamo chiesto le transenne di metallo, come si fa per gli eventi sportivi e le maratone.

Scavuzzo ha presentato questo piano come un “modello costruito”, che migliorerà ogni volta che saranno raccolti i risultati dei concerti. Vi convince questo approccio scientifico?

Tutte le volte che si sbaglia così ci sono problemi per i cittadini che subiscono le scelte. Scavuzzo ha anche aggiunto che ci vorrà un po’ di tempo per raccogliere i riscontri ma il concerto successivo a La Maura sarà il 4 giugno. Ho chiesto se in questi giorni saremo in grado di raccogliere i riscontri e mettere a terra correttivi, ma non ho avuto risposta. Un altro consigliere aveva proposto un incontro di feedback per il 30 maggio ma ancora non è stato deciso nulla. Mi aspetto che sarà convocato un tavolo o commissione con noi presenti per trattare di correttivi ma non ne sono sicuro. Infine, mi lasci sottolineare un’ultima criticità del piano.

Prego.

Queste tre aree distano 1 km in linea d’area, verranno qui fatti 34 concerti in due mesi. Il piano coinvolge 5 di questi 34 concerti, è stato mirato per i concerti che si terranno a La Maura, il più vasto e problematico. Gli altri concerti fatti al galoppo o a San Siro non hanno nessun piano e le regole sono le stesse dell’anno scorso. Con l’aggravante che l’anno scorso ci sono stati 2/3 casi in cui hanno autorizzato 2/3 eventi in contemporanea lo stesso giorno, in tutto 140mila partecipanti, con un tetto massimo di 78mila. Il sindaco era intervenuto e aveva detto che non si sarebbe dovuto ripetere. Ora, il 30 giugno c’è Max Pezzali a San Siro e Tedua al galoppo. Quando abbiamo evidenziato questa anomalia, la vicesindaco mi ha risposto che il tetto massimo è 78mila persone, ritendendo così che la somma dei due concerti non supererà questo tetto. Ma il rischio che vada ben oltre c’è. Oggi questa contemporaneità è rimasta, sarà un altro elemento di criticità nel piano dei concerti.


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