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Milano
Piastra Expo, il sindaco Sala chiede di essere sentito in aula
Beppe Sala

Piastra Expo, il sindaco Sala chiede di essere sentito in aula

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala vuole essere sentito in aula nel processo in cui e' imputato per falso in relazione alla presunta retrodatazione di due verbali, nel maggio del 2012, della gara sulla cosiddetta 'Piastra di Expo', l'architettura principale dell'Esposizione del 2015 che si e' svolta a Milano. A chiedere il suo interrogatorio e' stato uno dei suoi legali, l'avvocato Salvatore Scuto nell'udienza di oggi che ha segnato, di fatto, la prima vera udienza di un processo con molte 'false partenze' a causa del cambio dei giudici del collegio. Una richiesta attesa, quella del difensore del sindaco di Milano all'epoca dei fatto a.d. di Expo 2015, inserita tra le richieste probatorie. In tutto, la difesa di Sala ha chiesto di sentire in aula una decina di persone.

Anche l'accusa, rappresentata dai pg Massimo Gaballo e Vincenzo Calia, ha presentato la sua lista testi che comprende, tra gli altri, il nome dell'ex presidente di Expo 2015, Diana Bracco. Oltre al primo cittadino, sono imputati anche Angelo Paris,l'ex 'braccio destro' dell'attuale sindaco, l'ex dg di Ilspa Antonio Rognoni e l'ex presidente della societa' Mantovani, che vinse l'appalto per la 'Piastra', Piergiorgio Baita. Le difese hanno chiesto l'esame di tutti i loro assistiti imputati e anche la convocazione in aula degli ex consiglieri del cda di Expo.

L'avvocato Scuto ha chiesto, inoltre, di potere acquisire, tramite apposita perizia, alcune trascrizioni di intercettazioni effettuate durante il procedimento che ha portato, il 20 marzo scorso, al proscioglimento di Sala nel filone in cui era imputato per abuso d'ufficio sempre in relazione alla 'Piastra'. I sostituti pg Calia e Gaballo non si sono opposti alle richieste delle difese. Su queste e altre richieste 'tecniche', i giudici della X sezione penale, presieduti da Paolo Guidi, si sono riservati di decidere nella prossima udienza fissata al 10 dicembre. Altre udienze sono state collocate al 14, 16, 21 e 30 gennaio e all'11 febbraio, un calendario piuttosto serrato dopo l'avvio difficoltoso del processo. L'attuale sindaco di Milano e' accusato di falso materiale e ideologico per avere retrodatato di 13 giorni, nel maggio del 2012, due verbali per la sostituzione di due commissari di gara che avevano il compito di scegliere l'azienda vincitrice. La Mantovani spa si impose nell'agosto del 2012 con un ribasso del 42%. La retrodatazione, non per soldi ne' per favorire imprese amiche, come riconosciuto anche dall'accusa, sarebbe avvenuta per chiudere in tempo i lavori di Expo che erano in grave ritardo.

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