Milano

Piastra Expo, Sala: "Io condannato senza testimoni"

Piastra Expo, il sindaco di Milano Beppe Sala riferisce in aula dopo la condanna a se mesi: "Quel documento retrodatato neanche me lo ricordo..."

Piastra Expo, Sala: "Io condannato senza testimoni"

"Le sentenze vanno rispettate ma spero che si possano almeno commentare in un Paese democratico". Esordisce cosi' il sindaco di Milano Giuseppe Sala in consiglio comunale dove sta riferendo sulla sentenza che lo riguarda del processo milanese in cui e' stato condannato a 6 mesi (per convertita in 45 mila euro) per la piastra Expo. "Sono l'unico condannato come se io avessi pensato, costruito, firmato da solo quel documento - osserva Sala -. Non ho competenze legali neanche per immaginarlo uno schema del genere. Comunque non sarei stato meno amareggiato". Inoltre aggiunge il sindaco "sono stato condannato senza che l'accusa potesse produrre una telefonata, un sms o una mail che dimostrasse che io avessi firmato un atto illegittimo, senza che in tribunale mi si mettesse a confronto con un testimone che potesse dire guardandomi in faccia 'te lo avevo detto'" (che quegli atti erano retrodatati, ndr).

"Le attenuanti riconosciute - continua Sala - mi aiutano a interpretare questa sentenza. Per il tribunale avrei agito per l'interesse superiore del Paese. Sarebbe stata compiuta (la firma retrodatata, ndr) per non pregiudicare la realizzazione di opere di Expo, per far si' che si potesse fare nei tempi previsti. Expo non e' stato solo un grande evento ma un modo per reinventare in modo contemporaneo questa manifestazione. Il piu' grande beneficio per Milano negli ultimi decenni" aggiunge. Sala ha concluso ribadendo in consiglio di non ricordare il documento 'sotto accusa' perche' retrodatato. "Io non ricordo nemmeno quel documento, per me rimane uno dei migliaia che ho firmato e che firmo ancora. Confessandovi - ammette - che anche oggi, a volte, firmo alle 20.30 di sera dopo dodici ore di lavoro, senza controllare la data".

Sala ai Cinque Stelle: "Dimissioni? Vi esponete al ridicolo"

Ai Cinque Stelle che avevano chiesto le sue dimissioni, Sala ha risposto duramente:  "E' vero, ho una condanna sulla testa, ma sono riuscito a fare un'impresa di alto valore morale, e lo ha riconosciuto anche il tribunale, che voi non riuscirete non dico nemmeno a organizzare ma nemmeno a concepire. Andro' avanti, responsabilmente e al Movimento 5 stelle, e ad alcuni rappresentanti politici che chiedono le mie dimissioni, dico che andro' avanti con piu' determinazione della settimana scorsa, perche' sono convinto di rappresentare quello che Milano vuole - ha aggiunto -. Quando dite che devo restituire la tessera del Pd, e che Zingaretti mi deve mandare via, vi esponente al ridicolo, aspettate almeno che prenda la tessera del Pd".

Sala: "Olimpiadi, non ci sarà la fila per gestirle..."

"Non parlo di me ma questo clima non invogliera' tanta gente capace e per bene ad avvicinarsi in particolare ai grandi eventi. Adesso ci sara' da lavorare per le Olimpiadi, un evento su cui si misura il prestigio delle nazioni e dobbiamo trovare i protagonisti di questa nuova avventura, ma dubito che ci sara' la fila ai cancelli. Il mio pensiero va a quanti ogni giorno impiegano la loro vita a favore dell'interesse pubblico, e' triste pensare quanti sono costantemente messi nel mirino. Riflettiamo insieme su quanti danni l'eccesso di burocrazia possa generare e capiremo insieme quali siano le conseguenze di sentenze come questa - ha aggiunto -. Riflettiamo su tutte le volte che ci lamentiamo dei ritardi dell'Italia e della sua presunta o reale incapacita' di farsi valere sulla scena internazionale".

Sala: "Appello? Vedrà l'avvocato..."

"Le sentenze si rispettano, se si ritengono sbagliate si appellano e credo proprio che lo faremo ma questo campo e' degli avvocati".








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