Milano

Piazza Duomo: "Ragazze usate a piacimento". Ecco chi sono i ragazzi fermati

Violenze in piazza Duomo a Milano, primi due fermi: emergono i dettagli della notte di terrore. Le vittime trattate come bambole di pezza e oggetti

Violenze in Duomo, i racconti delle vittime

Iniziano a emergere i dettagli della notte da incubo delle vittime delle violenze i  piazza Duomo a Capodanno. Prima sono state avvicinate da un componente del branco, che con qualche scusa le ha importunate. Poi, improvvisamente, sono state travolte da tutto il gruppo, spintonate, immobilizzate, passate da un ragazzo all'altro, buttate a terra, spogliate, palpeggiate, graffiate e rapinate. Questa sarebbe stata la dinamica delle aggressione almeno per sei delle nove giovani molestate da loro coetanei che, come riferito dai pm, le hanno usate "a piacimento e per soddisfare le proprie pulsioni".  Le vittime sarebbero dunque state trattate come "bambole di pezza" e "oggetti".

Chi sono i due ragazzi fermati

Dopo le 18 perquisizioni effettuate nei giorni scorsi, sono stati portati in carcere, per gravi indizi e pericolo di fuga, due giovani. L'accusa è di violenza sessuale di gruppo, rapina e lesioni. A San Vittore e' finito Mahmoud Ibrahim, 19 anni a marzo, nato in Egitto ma arrivato in Italia nell'estate del 2019 e passato anche per una casa di accoglienza a Milano. Mentre In cella a Torino e' stato portato Abdallah Bouguedra, 21 anni, italiano di seconda generazione. Secondi gli inquirenti i due ragazzi sono tra i responsabili dell'aggressione a 19enne e a una sua amica documentata anche da un video girato sui social. Mahmoud Ibrahim sarebbe coinvolto anche negli abusi nei confronti di quattro ragazze vicino alla Galleria Vittorio Emanuele. Entrambi sono stati riconosciuti nelle foto mostrate alle vittime. A incastrarli è stato il loro abbigliamento, (giubbotti e felpe trovati a casa dei due), e per i loro aspetto fisico.

Spiccata pericolosità dei ragazzi fermati

Abdallah, il 21enne fermato a Torino per violenza sessuale di gruppo, rapina e lesioni aggravate per i fatti di Capodanno in piazza Duomo a Milano, "ha dimostrato una chiara e consapevole adesione al progetto criminoso del gruppo di uomini che ha assalito" le due 19enni all'altezza del McDonald's "inserendosi inequivocabilmente quale compartecipe attivo della condotta di violenza sessuale di gruppo". E' quanto si legge nel decreto di fermo emesso dalla procura di Milano. "L'efferatezza della condotta" di Abdallah "dimostra la spiccata pericolosita' del soggetto, che, se lasciato in liberta', potrebbe compiere altri delitti della stessa indole, anche sfruttando la forza d'intimidazione del violento gruppo di cui fa parte". Per il procuratore aggiunto Letizia Mannella e il pm Alessia Menegazzo, "le medesime considerazioni devono essere svolte con riferimento alle condotte poste in essere da Abdelrahman I., il 18enne fermato a Milano e gia' comparso davanti al gip per l'udienza di convalida. Quest'ultimo e' anche indagato per la sua presunta partecipazione all'aggressione a sfondo sessuale al gruppo di quattro amiche toscane, di eta' compresa tra i 18 e 19 anni, all'ingresso della Galleria Vittorio Emanuele II.

Le vittime: "Uno schifo, chiunque passasse ci metteva le mani addosso"

Secondo gli inquirenti il branco ha "agito con la consapevolezza di poter approfittare dei festeggiamenti per il Capodanno per garantirsi l'impunita'". Brutalita' descritte dalle giovani, ancora sotto choc: "Tutto intorno era uno schifo, c'erano molti ragazzi e chiunque passasse si prendeva la liberta' di mettere le mani addosso", si legge nel decreto di fermo. "Ho urlato - spiega un'altra vittima - cercando la mia amica, sono anche salita su un muretto per individuarla ma l'ho persa di vista. Nel mentre sono arrivate le forze dell'ordine con scudi e manganelli facendo disperdere il gruppo. La sua amica "era li' che cercava di coprirsi con il giubbino stretto sul petto, non aveva piu' indumenti addosso", era "rannicchiata per terra piena di lividi". E poi il terrore di un'altra ragazza di essere "calpestata" quando si e' trovata a terra. E il tentativo di difesa di una delle vittime che ha chiesto a uno dei molestatori "che c.... fai?" e quello si era "messo a ridere".

 

Ibrahim: "Non ho fatto niente"

Ibrahim, interrogato nel pomeriggio dal gip milanese Raffaella Mascarino, ha negato le accuse e ha detto di  di non aver "fatto niente", di non aver "toccato" le ragazze, di aver visto la gente prima accalcata e poi correre e di essersi solo "messo a guardare". Per lui i pm - come riporta l'ANSA - hanno chiesto la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere, mentre il difensore, l'avvocato Iacopo Viola, quanto meno gli arresti domiciliari. Il giudice decidera' entro venerdi', cosi' come dovra' fare il suo collega di Torino.

Violenze Milano: pm acquisisce intervista con denunce altri casi

La procura di Milano ha fatto acquisire una video intervista rilasciata a una programma televisivo in cui due giovani ieri hanno denunciato ai microfoni di un giornalista di essere state anche loro vittime di aggressioni a sfondo sessuale la notte di Capodanno in piazza Duomo a Milano. Sui loro racconti, non ancora formalizzati in una querela, sono in corso gli approfondimenti degli inquirenti. Se fossero ritenuti credibili il numero delle vittime salirebbe rispetto alle nove, tra i 18 e i 20 anni, gia' accertate. 

 

 

La notte di violenze del branco

Suddivisi in diversi gruppi, a Capodanno, gli indagati si sarebbero riversati in piazza Duomo per incontrarsi e unire le 'forze'. Le prime vittime, in ordine di tempo, è ancora la ricostruzione dell'Ansa, sono state le due turiste tedesche, ventenni, trascinate nella calca, intrappolate e molestate non molto lontano dalle transenne e dalle forze dell'ordine. Poi, e' toccato alla 19enne con un giubbotto rosso aggredita davanti al McDonald's. Sono intervenute in suo soccorso due amiche che hanno subito lo stesso trattamento e hanno denunciato il giorno successivo. Poco dopo, attorno alle 00.45, un'altra giovane che si trovava in galleria Vittorio Emanuele II e' stata prima rapinata del cellulare e poi molestata, cosi' come le tre amiche che hanno tentato di aiutarla.

 







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