Milano

Piazza Fontana: Sala, una ferita che ancora sanguina

Il Capo dello Stato partecipa alla seduta straordinaria del Consiglio a Palazzo Marino. Per la prima volta un Presidente in città per l’anniversario

Milano, Mattarella in Comune per ricordare la strage 

Milano vuole ricordare ancora una volta la Strage di Piazza Fontana. Quest'anno ancora più solennemente. Il Consiglio comunale è convocato in seduta straordinaria oggi alle ore 14:15, in occasione del 50° anniversario della strage di piazza Fontana, alla presenza del Presidente della Repubblica. Il Programma dei lavori prevede: Intervento del Presidente del Consiglio Comunale Lamberto Bertolé. Intervento del Sindaco di Milano Giuseppe Sala. Intervento del Presidente Associazione Familiari Vittime piazza Fontana Carlo Arnoldi. Per la prima volta un presidente della Repubblica in città per l’anniversario. Soddisfazione da parte della vedova Pinelli. 

Piazza Fontana: davanti luogo strage un migliaio di persone

In un’atmosfera partecipe e silenziosa, un migliaio di persone ha partecipato alla commemorazione in piazza Fontana delle 17 vittime dell’ordigno esploso il 12 dicembre 1969. Dopo il minuto di silenzio, hanno preso la parola i rappresentanti delle famiglie delle vittime, una studentessa del liceo ‘Galilei’ di Voghera, Manlio Milani, presidente dell’associazione familiari delle vittime della strage di piazza della Loggia, la presidente dell’Anpi Carla Nespolo, il presidente del consiglio conmunale di Milano Lamberto Bertolé, il segretario della Cgil Maurizio Landini e il sottosegretario allo Sviluppo Economico Matteoo Buffagni. Erano presenti in piazza, tra gli altri, il vicensindaco di Milano, Anna Scavuzzo, l’assessore comunale Marco Granelli e il giudice Guido Salvini che coordinò le indagini.

Piazza Fontana: corteo antagonisti sfila per Pinelli e vittime

L'altro corteo che ricorda piazza Fontana, dopo quello istituzionale, è di 'Milano antifascista' e ha il volto di un centinaio di persone, per lo piu' giovani, che si stanno dirigendo da piazza Cavour al luogo della strage. Non un percorso casuale perche', spiegano gli organizzatori, piazza Cavour si trova a pochi metri dalla Questura dove, il 15 dicembre di 50 anni fa, perse la vita il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli, precipitando dal quarto piano. A lui e alle vittime della bomba è 'dedicato' il corteo variopinto e musicale a cui partecipano anarchici e antagonisti. In testa c'e' lo striscione con la scritta 'strage di stato, mano fascista, Milano non dimentica'. 

Piazza Fontana: in aula Consiglio Milano familiari vittime

Nell’aula consiliare di Palazzo Marino, sugli scranni rossi laterali siedono i consiglieri comunali, in quelli centrali tutti gli assessori della Giunta, mentre in mezzo alla sala sono state poste delle sedie per gli ospiti: in prima fila i parenti delle vittime della Strage di Piazza Fontana, di cui ricorre oggi il 50esimo anniversario: Paolo Silva, figlio dell’agente di commercio Carlo, Matteo Dendena, nipote di Francesca, figlia di una vittima, e attiva per tanti anni nella ricerca della verità. Ci sono poi le autorità civili e militari, l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, il prefetto di Milano, Renato Saccone, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Seduto fra il pubblico anche il giudice di Milano, Guido Salvini, che, nella figura di giudice istruttore, riaprì le indagini nel 2001, riportandole a Milano.

Stringe le mani e si ferma a parlare con le vedove di Mario Calabresi e Giuseppe Pinelli, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, prima dell'inizio della seduta straordinaria del consiglio comunale per il 50 esimo anniversario della strage di piazza Fontana. Il Capo dello Stato saluta Licia Pinelli con le due figlie Silvia e Claudia, e Gemma Calabresi con il figlio Mario. Un momento estremamente importante e significativo. In aula consiliare anche l'arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, il viceministro dell'Interno Matteo Mauri, il presidente della Campania Vincenzo De Luca, il parlamentare del Pd Emanuele Fiano, gli ex sindaci di Milano Carlo Tognoli e Giuliano Pisapia.

Piazza Fontana: Sala, ferita che ancora sanguina

La strage di Piazza Fontana, del 12 dicembre 1969 è “una ferita che ancora sanguina, perché ancora lo Stato non è stato capace di definire la verità assoluta” su quell’episodio, ha detto il sindaco  di Milano, Giuseppe Sala, durante il suo discorso in Consiglio Comunale. I depistaggi che vennero dopo rimangono “un peso e una tristezza per Milano e per l’Italia”, e talvolta “impediscono di andare oltre”. Tuttavia “fare memoria è un dovere civico e morale perché il passato possa costituire nutrimento per il presente e il futuro”. “Il male non avrà mai la meglio, perché il male perde sempre di fronte alla memoria di un popolo”, che osservando “il suo passato”, trova la forza per “guardare al futuro”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in un passaggio del suo discorso in aula Consiliare a Palazzo Marino in occasione del 50esimo della strage di Piazza Fontana. La “memoria del male è importante per sconfiggerlo”, ha esortato Sala. Il male di quella strage che fece 17 vittime “è stato fatto da un uomo e l’accettazione del male come immanente all’uomo è la premessa per poterlo battere” ha considerato il primo cittadino. “La nostra amata Milano sarà sempre al fianco di chi ha perso la vita per colpa dei nemici della libertà, della democrazia, dei diritti e della giustizia”, ha concluso. “Spira a volte un vento gelido di rabbia e di indifferenza”, ma “a Milano e in Italia non c’è spazio per chi vuole schiacciare e offendere l’uomo sulla base dell’etnia o della religione”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, durante il suo discorso nell’aula consiliare di Palazzo Marino, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione delle celebrazioni per il 50esimo della strage di Piazza Fontana. “Dobbiamo unirci: allora come oggi è necessario mobilitarsi” ha esortato Sala, perché “la nostra amata Milano si contrapporrà sempre a chi mira a reprimere questi principi per riportarci verso l’oppressione”.

Piazza Fontana: Mattarella, Repubblica più forte di attacchi

"La Repubblica è stata più forte degli attacchi contro il popolo italiano". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il suo discorso in Consiglio comunale a Milano per il 50esimo anniversario della strage di piazza Fontana. "Ma i tentativi sanguinari di sottrarre al popolo la sua sovranità sono falliti", ha aggiunto Mattarella. "Immersi in pieno nella storia d’Italia, di cui l’attentato alla Banca Nazionale dell’Agricoltura rappresenta una pagina indelebile, affermiamo il dovere del rispetto di una memoria collettiva, in una vicenda di cui si conoscono origini e responsabilità". È un passaggio dell'intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Disinvolte manipolazioni strumentali del passato - aggiunge - persistenti riscritture di avvenimenti, tentazioni revisioniste alimentano interpretazioni oscure entro le quali si pretende di attingere versioni a uso settario, nel tentativo di convalidare, a posteriori, scelte di schieramento, opinioni di ieri" .  Il Capo dello Stato ricorda le parole del 2012 del suo predecessore, il Presidente Napolitano, in occasione della Giornata della memoria quando disse, 'non brancoliamo nel buio di un’Italia dei misteri: ci troviamo dinanzi a limiti da rimuovere e a problemi di giustizia e di verità ancora da risolvere, ma in un’Italia che ha svelato gravissime insidie via via liberandosene, che ha sconfitto il terrorismo, individuandone e sanzionandone a centinaia gli sciagurati attori, e che ha salvaguardato i presidi della nostra vita democratica'. "Siamo qui, oggi, perché avvertiamo il dovere di ricordare, insieme, avvenimenti per i quali si è fatta verità e si è cercata giustizia, tra difficoltà e ostacoli, e sovente giungendo a esiti insoddisfacenti", dice il presidente della Repubblica. "L’identità della Repubblica è segnata dai morti e dai feriti della Banca Nazionale dell’Agricoltura. Un attacco forsennato contro la nostra convivenza civile prima ancora che contro l’ordinamento stesso della Repubblica", ha aggiunto Mattarella. "Il trascorrere del tempo non colloca tra gli eventi vecchi e da rimuovere l’attacco alla democrazia portato in quegli anni: non commetteremo l’errore di pensare che siano questioni relegate a un passato più o meno remoto. Sono la nostra identità, il nostro Patto civile a essere usciti segnati da quegli avvenimenti. Occorre esserne consapevoli per non correre il rischio di poterli rivivere". "Cinquanta anni dopo Piazza Fontana sentiamo, assieme ai familiari delle persone assassinate in quella circostanza, il dolore profondo per una ferita inguaribile recata alla nostra convivenza", continua il presidente della Repubblica. "Convivenza che si riconosce nella Associazione dei familiari che, in questi anni, l’ha ben rappresentata reclamando verità e giustizia e preservando memoria", ha aggiunto Mattarella. "La violenza terroristica - ha sottolineato il Capo dello Stato - ha sottoposto a dura prova la coscienza civica dei nostri concittadini. Il comune sentimento di unità, patriottismo, solidarietà, è stato, con dolore ma con fermezza, più consapevole e più forte dopo quegli assalti". "Desidero ricordare Vittorio Occorsio ed Emilio Alessandrini, magistrati che avevano indagato sulla strage di Piazza Fontana, assassinati pochi anni dopo, l’uno da terroristi di destra, l’altro da terroristi di sinistra", ha poi detto il presidente della Repubblica. Il Capo dello Stato ha aggiunto: "Una spirale di violenza cieca e antipopolare, che doveva proseguire negli anni successivi, con il progressivo emergere, accanto al terrorismo stragista di matrice nera, di una aggressione alla vita non minore, ispirata a deliranti slogan brigatisti". 

Piazza Fontana: davanti luogo strage un migliaio di persone

In un’atmosfera partecipe e silenziosa, un migliaio di persone ha partecipato alla commemorazione in piazza Fontana delle 17 vittime dell’ordigno esploso il 12 dicembre 1969. Dopo il minuto di silenzio, hanno preso la parola i rappresentanti delle famiglie delle vittime, una studentessa del liceo ‘Galilei’ di Voghera, Manlio Milani, presidente dell’associazione familiari delle vittime della strage di piazza della Loggia, la presidente dell’Anpi Carla Nespolo, il presidente del consiglio conmunale di Milano Lamberto Bertolé, il segretario della Cgil Maurizio Landini e il sottosegretario allo Sviluppo Economico Matteoo Buffagni. Erano presenti in piazza, tra gli altri, il vicensindaco di Milano, Anna Scavuzzo, l’assessore comunale Marco Granelli e il giudice Guido Salvini che coordinò le indagini.

Piazza Fontana: piantato un albero in memoria di Giuseppe Pinelli, anarchico morto defenestrato

In piazzale Segesta a Milano e' stato piantato ieri un albero in memoria di Giuseppe Pinelli, il ferroviere anarchico morto precipitando da una finestra della Questura nella notte tra il 15 e il 16 dicembre 1969. L'albero scelto e' una quercia rossa e sotto e' stata scoperta una targa con scritto: 'Albero dedicato a Giuseppe Pinelli, ferroviere, anarchico, partigiano. 18esima vittima della strage di piazza Fontana a 50 anni dalla sua tragica morte in suo ricordo nel quartiere in cui abito''.


Alla cerimonia di ieri presenti, tra gli altri, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il prefetto Renato Saccone e le due figlie di Pinelli, Silvia e Claudia.  "Posto che ingiustizia c'e' stata - ha detto Sala - la mia presenza ha il significato di chiedere scusa e perdono a nome della citta' per quello che e' stato. Credo che la nostra richiesta di perdono alla famiglia sia qualcosa che vada fatto". Il sindaco ha esordito spiegando che "la prima riflessione e' che siamo qua a ricordare una tragedia che non doveva succedere. Pinelli era un cittadino che faceva il suo dovere e si impegnava politicamente". Poi "la seconda considerazione e' che dai momenti tragici, Milano spesso riesce a trovare formule, elaborare una risposta. E' questo che Milano ha fatto nella sua storia". Sala ha aggiunto: "Dalla storia di Milano e di Giuseppe Pinelli penso di aver imparato molto". Nel suo intervento Silvia Pinelli ha ringraziato "per aver voluto rendere omaggio a nostro padre con una quercia rossa". La donna ha ricordato che "i primi a voler far luce furono i socialisti milanesi, con il sindaco Aldo Aniasi, e oggi dopo 50 anni l'amministrazione comunale ci ricorda che Milano era e resta una citta' antifascista".

"Giuseppe Pinelli era un cittadino impegnato nella vita politica e sociale e la sua è una storia di ingiustizia. Oggi in piazzale Segesta abbiamo scoperto la targa alla sua memoria e piantato una quercia rossa in suo ricordo insieme alle figlie, Silvia e Claudia. Un gesto con cui vogliamo chiedere perdono a lui e alla sua famiglia. Dobbiamo avere il coraggio di lottare per la verità e di ammettere i nostri errori, imparando a fare meglio: le donne e gli uomini giusti non hanno paura di farlo", ha scritto il sindaco di Milano sul suo profilo facebook dopo la cerimonia.







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