Picchiata guardia al carcere minorile. Cgil: “Occorre più sicurezza"
Beccaria, ennesima aggressione a un agente di polizia penitenziaria
Ennesima aggressione a un agente di polizia penitenziaria, ieri, all’istituto minorile Beccaria di Milano. L’agente è stato picchiato, per cui ha 8 giorni di prognosi. L’aggressore, un diciottenne con problemi psichiatrici e sotto cura farmacologica, ha poi ingerito del vetro ed è stato anch’esso portato in ospedale.
‘Al Beccaria da tempo come CGIL denunciamo l’alta concentrazione di detenuti con problemi psichiatrici. Sono 8 su circa 50 ristretti. Ma il fenomeno riguarda un po’ tutte le 18 carceri lombarde, con Pavia e Brescia–Verziano in testa, e viene aggravato dalla scarsa carenza di personale per gestirlo. Spesso queste persone compiono atti di autolesionismo e di aggressione, mettendo a repentaglio la sicurezza di se stessi, dei detenuti e del personale. A quanto pare l’Amministrazione regionale non riesce nell’immediato a farvi fronte, mancano mezzi e strutture dedicate. Ma le chiediamo, come alternativa temporanea, di evitare che ci sia un elevato concentramento di questi soggetti in una sola struttura. Per quanto riguarda nello specifico il Beccaria chiediamo invece il diretto intervento del Capo Dipartimento della Giustizia minorile’ sostiene Calogero Lo Presti, coordinatore Fp Cgil Lombardia.
La tematica è complessa, intrecciando politiche di detenzione, sicurezza e salute mentale. ‘La politica deve fare la sua parte fino in fondo. Sarebbe opportuno e utile un tavolo tra la Sanità regionale e l’Amministrazione penitenziaria – afferma Florindo Oliverio, segretario generale Fp Cgil Lombardia –. Nelle carceri i detenuti devono poter scontare la pena e avere poi le loro opportunità di recupero sociale. Le persone malate devono poter essere curate. A lavoratrici, lavoratori, detenute e detenuti va garantita sicurezza, senza più alibi a rinforzo degli ospedali psichiatrici giudiziari’.