Milano
Piero Maranghi patteggia 22 mesi per bancarotta fraudolenta e maxi-evasione fiscale
Piero Maranghi, erede di una famiglia influente, ha patteggiato 22 mesi per bancarotta fraudolenta e debiti fiscali milionari. Il collasso delle sue società ha svelato profonde irregolarità finanziarie
Piero Maranghi patteggia 22 mesi per bancarotta fraudolenta e maxi-evasione fiscale
Piero Maranghi, noto imprenditore milanese e figlio del banchiere Vincenzo Maranghi, ha patteggiato una pena di 22 mesi per bancarotta fraudolenta e mancato pagamento delle tasse. Il patteggiamento, avvenuto davanti al giudice del tribunale di Milano, Stefania Donadeo, è stato reso necessario dal fallimento di alcune delle sue società, tra cui Classica HD e Gestione Teatro. Come riportato dal Fatto Quotidiano, Maranghi ha ammesso le sue responsabilità, sottolineando la complessità di gestire attività culturali. Secondo le indagini, avrebbe distratto oltre 4,4 milioni di euro dalle sue aziende durante periodi di difficoltà finanziaria.
Le ombre sul patrimonio e le polemiche sull’eredità culturale
Oltre alle accuse di bancarotta, Maranghi è stato al centro di polemiche per la gestione del patrimonio culturale, tra cui la cinquecentesca Casa degli Atellani, venduta a Bernard Arnault, e il brand "La Scala". La sua società, Gestione Teatro, fallita nel 2020, era coinvolta nella vendita di libretti e gadget del teatro milanese, accumulando un passivo di 830milioni di euro. Le indagini hanno rivelato che Maranghi avrebbe sottratto oltre un milione di euro dalla società durante la crisi finanziaria, aggravando ulteriormente la sua posizione con il fisco, con debiti che superano i 5,4milioni di euro.