Home / Milano / Pietà Rondanini, il capolavoro di Michelangelo come non si era mai visto MilanoGiovedì, 31 dicembre 2015Pietà Rondanini, il capolavoro di Michelangelo come non si era mai visto Condividi Chiudi (Di Paola Perfetti - www.milanoincontemporanea.com) - Siete mai entrati nei Musei del Castello Sforzesco? Probabilmente per un toccata e fuga veloce perché anche questi, come Santa Maria delle Grazie o le guglie del Duomo sono una di quelle esperienze sempre rimandate al domani per chi ha il privilegio di averle sotto agli occhi tutti i giorni. Eppure, chi le visiterà fino al 10 maggio le potrà visitare gratuitamente. Ma non è questa l’unica ragione per passare. Superata la prima corte sotto la Torre del Filarete, ecco la biglietteria. Subito da qui prende il via una carrellata di pinnacoli, porte, guglie, tombe, sculture equestri, capitelli, cimeli dell’illustre periodo romano e medievale dove, a farla da protagonista, ovviamente spunta l’iconografia di Sant’Ambrogio. Una passeggiata nei secoli e nell’arte che culmina con l’emozionante Sala delle Asse di Leonardo e la sua spiegazione 3D. Per finire, eccoci seduti davanti a un video là dove, fino all’anno scorso e per gli ultimi 50 anni, ha troneggiato la Pietà Rondanini, l’ultima grande opera di Michelangelo scultore (correva l’anno 1564). Ma non siamo che all'inizio del nostro incontro con Michelangelo a Milano...Perché un’opera di Michelangelo a Milano? L’opera venne acquistata dal Comune di Milano nel 1952, che la destinò alle Raccolte Civiche del Castello Sforzesco nella sala che oggi ospita il Museo che ne racconta le evoluzioni del restauro e della ricollocazione. Prima di Milano, la scultura alta 1,95 metri si trovava in una villa romana eredi del conte Roberto Vimercati-Sanseverino che la comprò nel 1904 allorché l’allora Ministero della pubblica istruzione rinunciò per iscritto al diritto di prelazione. Fu sotto il conte che l’opera venne collocata su una base costituita da un’ara funeraria romana di epoca traianea, raffigurante i coniugi Marco Antonio e Giulia Filumena Asclepiade, sopra la quale è rimasta fino al 2015. Un’opera romana, però, della quale esistono due momenti di lavorazione: una prima versione risalente al 1552-1553 e una “rilavorazione” cominciata nel 1555 circa e non finita alla morte dell’autore (1564). Nel 1652 l’opera si trovava in una bottega romana, dove venne vista dall’Ottonelli e da Pietro da Cortona. Nel 1744 fu acquistata dai marchesi Rondanini, da cui il nome attuale, che la collocarono in una nicchia della biblioteca di palazzo Rondanini a Roma in via del Corso.Che cosa rappresenta la Pietà Rondanini. Avete presente la Pietà di San Pietro a Roma? Quella, magnifico esempio di un’arte autorale giovanile, rappresenta la versione di un dolore rinascimentale, perfetto, luminoso, di una madre ventenne e di un figlio quasi coetaneo. Impossibile, sì, ma magnifica. Eterna. La Pietà di Milano è invece l’Opera della Vecchiaia, la conclusione di una vita di riflessioni e pensieri che si concretizzano nei ripensamenti (il braccio che si vede come se fosse un puntello), nei colpi della mazzuola molto ben manifesti, nei dettagli di alcuni punti e negli abbozzi, voluti, di altri. Ecco il “non finito”; ecco l’aspirazione post Tridentina all’Assoluto e al Suo senso metafisico, non perfetto perché dettato dalle Leggi.La Nuova Collocazione della Pietà Rondanini aiuta a spiegare tutto questo. Letta sotto questa luce, la Pietà Rondanini è il testamento spirituale di Michelangelo ed il nuovo museo aiuta a leggerlo per intero. Da maggio 2015, infatti, la Scultura si trova collocata nell’ex Spedale Spagnolo, quello che fu realizzato per i soldati della guarnigione spagnola del Castello nella seconda metà del ‘500, pochi anni dopo il momento in cui Michelangelo a Roma lavorava alla Pietà Rondanini. Uno spazio inedito e speciale, raccolto, che permette allo spettatore di muoversi tutto intorno alla statua, aspetto impedito per cinquant’anni dalla precedente collocazione che era unicamente frontale.Ingresso alla Pietà Rondanini. Il nuovo museo permette l’ingresso gratuito nell’ultima ora di apertura. Orari: martedì-domenica 9-17.30 (l’ingresso è consentito fino alle ore 17). Chiusura per le seguenti festività: 25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio, lunedì di Pasqua. Biglietteria: Tel. 02-88.46.37.03. Si consiglia la prenotazione per le scolaresche. Tariffe musei: Biglietto Intero: € 8,00 Biglietto ridotto: € 6,00 MuseoCard: € 35,00 Biglietto cumulativo: € 12,00. Un unico biglietto consente l’ingresso a tutti i musei del Castello, e alla mostra D’après Michelangelo. La fortuna dei disegni per gli amici nelle arti del Cinquecento, aperta dal 30 settembre 2015 al 10 gennaio 2016. I biglietti si possono acquistare online (senza costi di prevendita). Ingresso libero: ogni giorno durante l’ultima ora di apertura, tutti i martedì dalle ore 14, la prima domenica del mese fino a dicembre 2015. Museo Pietà Rondanini-Michelangelo: l’acquisto del biglietto non dà diritto alla prenotazione dell’orario di ingresso. Per accedere potrebbero verificarsi code. L’ingresso è consentito a gruppi di 30 persone per volta. In caso di grande affluenza la visita al museo sarà limitata a un tempo massimo di 20 minuti per i gruppi organizzati, a 10 minuti per i singoli visitatori. La prenotazione con fascia oraria è prevista solo per gruppi organizzati (da un minimo di 20 a un massimo di 30 persone). Per prenotare: www.ticketone.it. Si informa che il gruppo prenotato ha la precedenza sui gruppi non prenotati e sui visitatori singoli.di Paola Perfetti - www.milanoincontemporanea.comPietà Rondanini Argomenti castello sforzescomichelangelopietà rondanini