Pillitteri e il riformismo socialista. ”Colucci e Sacconi sul palco con me”
Stefano Pillitteri (figlio di Paolo) si candida in consiglio comunale. L'intervista
Stefano Pillitteri si candida in consiglio comunale con Milano Popolare. Già assessore con la Moratti, figlio dell’ex sindaco Paolo. “Tradizione riformista - spiega ad Affaritaliani.it - Ogni volta dobbiamo lottare per farci spazio. E avverrà così anche questa volta”. A partire dal convegno di domenica sulla social-democrazia… INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT
Domenica 8 maggio, Teatro Litta, corso Magenta 24, ore 10.30. Giusto?
Giusto.
Raduno di vecchie glorie?
No, direi che è meglio dire raduno di riformisti. Stefano Pillitteri, Francesco Colucci, Maurizio Sacconi e l’ex sindaco di Milano Paolo Pillitteri, che solo incidentalmente è mio padre (sorride, ndr).
Diciamo una stirpe riformista.
Battute a parte, Paolo Pillitteri è uno degli esempio del riformismo meneghino. Un riformismo socialista che io ho praticato nella mia vita, perché le esperienze non si trasmettono per via dinastica. Io appartengo a una storia per ragioni familiari ma anche per una mia militanza e credo personale.
Quindi è riformista perché ci crede. Ma c’è spazio per i riformisti nel centrodestra?
Poco. I riformisti hanno sempre dovuto combattere per crearsi lo spazio. I riformisti sono sempre stati strutturalmente minoritari. Però proprio a Milano il riformismo ha avuto sempre un ruolo molto avanzato in termini di elaborazione e contenuti. Il riformismo socialista è l’unico pensiero che è sopravvissuto delle ideologie del novecento. E’ soprattutto un metodo, perché è votato al pragmatismo ma anche a una attenzione ai principi di solidarietà e di sostegno. Si tratta di un filone che è arrivato vivo fino a noi, del quale si sente il bisogno.
Perché con Parisi? Sala non è riformista?
Parisi lo è di certo. Il problema è che il riformismo è diventato vittima di una banalizzazione totale. Riformismo non vuol dire volere le riforme, le riforme le vogliono tutti. Il riformismo socialista è un’altra cosa. Parisi ce l’ha nel sangue il vero riformismo. In Beppe Sala non sono mai riuscito a riconoscere un’origine o una radice in questo senso.
@FabioAMassa
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