Pinacoteca di Brera: "Nessun danno ai colori dei dipinti"
La direzione della Pinacoteca garantisce: "Nessun danno ai colori dei dipinti esposti". Le polemiche sull'evento di Trussardi
Nessun danno ai colori dei dipinti esposti nella Pinacoteca di Brera, coperti nei giorni scorsi da "veline" per proteggerli dall'eccessiva umidita'. E' quanto fa sapere la direzione dell'ente, in una nota, in cui si precisa che prosegue il "lavoro di tutela delle tavole le cui condizioni conservative sono monitorate costantemente dai restauratori". Mentre continuano gli accertamenti da parte del ministero, la direzione della Pinacoteca tiene a precisare do aver "tempestivamente avvisato il segretariato generale del Mibact e immediatamente pubblicato l'avviso sui videowall dell'accoglienza per il pubblico dei visitatori dal giorno 9 gennaio".
La direzione ribadisce inoltre, che "grazie alla tempestivita' della velinatura al momento non si e' riscontrata alcuna perdita di colore in nessun dipinto della Pinacoteca e solo un numero ristretto di dipinti ha sollevamenti piu' importanti (fra questi il Cristo alla colonna di Bramante e le Storie di San Gerolamo di Lazzaro Bastiani)".
Le segnalazioni sono state inviate dal personale interno ai funzionari del museo la sera del 7 gennaio - si ricostruisce nella nota -. La mattina seguente, dopo il fissaggio della superficie pittorica sul Bramante, i due dipinti sono stati immediatamente protetti e portati nel Laboratorio 'trasparente' della Pinacoteca, dove sono stati da subito posizionati orizzontalmente. Le veline resteranno sui dipinti il tempo necessario, ovvero quando si saranno stabilizzati gli idonei valori termoigrometrici e le tavole si saranno riassestate e sara' quindi possibile procedere dove opportuno col fissaggio dei sollevamenti. Non vi e' alcuna intenzione di nascondere lo stato conservativo delle opere, tanto piu' che sono quasi tutte rimaste al loro posto: nella maggior parte dei casi l'entita' del sollevamento di colore e' facilmente valutabile da qualsiasi osservatore attento ai problemi conservativi, sotto la leggera velina di carta giapponese.
Il piano d'intervento messo a punto nei giorni scorsi prevede la messa in sicurezza di tutte le opere che hanno presentato elementi di rischio - si aggiunge -. E' in corso una valutazione accurata di quanto sara' possibile restaurare nel laboratorio interno e quanto invece andra' affidato ad operatori esterni, tenendo conto delle necessita' conservative delle opere e della volonta' di restituire quanto prima le opere ai visitatori del museo. Come in passato gli interventi saranno caratterizzati dalla collaborazione con vari istituti di ricerca e di restauro, da parte di alcuni dei quali abbiamo gia' ricevuto una tempestiva disponibilita', nella massima trasparenza e nell'interesse primario della tutela delle opere conservate nella Pinacoteca.
"La tutela delle opere e' imprescindibile, cosi' come la scelta di investire sulla collezione permanente, senza grandi mostre, valorizzando il patrimonio del museo e portando avanti la visione di Brera a completamento del progetto di Franco Russoli", ha sostenuto il direttore James M. Bradburne.
LA POLEMICA SULL'EVENTO TRUSSARDI - L'evento Trussardi alla Pinacoteca di Brera e' stato circoscritto a cinque sale in cui non era presente alcun dipinto a rischio. E' quanto precisa la direzione dell'ente in una nota, dopo le polemiche sull'opportunita' di tenere una performance nei giorni di chiusura della Pinacoteca (disposta per consentire gli interventi a protezione dei dipinti, coperti da 'veline' per l'eccessiva umidita'). Nella nota si precisa che l'evento si e' tenuto nelle sale 28, 29, 30, 31 e 32 e che "per maggiore sicurezza, la direzione di Brera ha fatto comunque compartimentare la sala di Raffaello (sala 24) con una porta sigillata nonostante la distanza di questa dalla sala 28, in cui si svolgeva la performance".
L'allestimento si e' svolto il giorno 15 con unico ingresso dei materiali dal bookshop senza alcuna apertura, nei giorni precedenti, delle porte esterne delle sale, si sottolinea. La serata di ieri e' l'ultimo dei quattro eventi che rientrano nella convenzione stipulata nel 2014 con la casa di moda per fornire le divise del personale di vigilanza del museo - si aggiunge -. Un rapporto di partnership che, come accade per molte altre istituzioni in Italia e all'estero, e' un importante sostegno per il museo. Si precisa, inoltre, che gli accertamenti tecnici in corso non riguardano la Porta Gregotti, nuovo ingresso della Pinacoteca dal 13 di ottobre 2016. La riapertura della porta e' stata possibile grazie all'installazione di una chiusura scorrevole a vetri a meta' del corridoio che separa l'ingresso al museo dalle sale e che funge da compartimentazione e garantisce la stabilita' termo igrometrica.