Milano
Pinocchio/ L'assurda fatwa di Pisapia su Ferlini
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ASCOLTA LA RUBRICA "PINOCCHIO" OGNI GIORNO SU RADIO LOMBARDIA (100.3), IN ONDA ALLE 19.15 DURANTE IL PROGRAMMA DI APPROFONDIMENTO "PANE AL PANE" E IN REPLICA IL GIORNO DOPO ALLE 6.45
C’era una volta un Paese che escludeva a prescindere. Adesso, io non sono un particolare estimatore di Comunione e Liberazione, né del suo braccio operativo, la Compagnia delle Opere. Tuttavia quanto sta accadendo a Massimo Ferlini un po’ mi irrita. Riassunto delle puntate precedenti: pare che nella lista di Beppe Sala si voglia candidare anche Massimo Ferlini, che prima della sua ultima reincarnazione ciellina è stato comunista, e poi riformista di rito ambrosiano. Omone, barba sempre folta, Ferlini lo conoscono un po’ tutti. C’è chi lo dipinge come un voltagabbana perché non rimase comunista mentre gli altri sì, e chi invece lo dipinge come un eroe perché si ribellò al giustizialismo di certa sinistra e per “sopravvivere” migrò in altri lidi dove apprezzavano la sua intelligenza. Non è un mistero che Beppe Sala vorrebbe recuperarlo. E Pisapia, non si capisce bene per quale motivo, ha invece deciso di osteggiarlo in tutte le maniere, pronunciando un discorso durissimo. Oggi Sala dice che non sa se metterlo in lista, ma che di certo non ci sono steccati. Io mi chiedo, adesso, quale sia la logica che sta dietro certe inutili parole. E mi riferisco a quelle di Pisapia, non perché sia amico di Ferlini, ma perché trovo che sia di una imbecillità crassa pensare che perché uno è di Comunione e Liberazione, se non è stato indagato, se non ci sono episodi di corruzione o di immoralità, cioè se - cosa che vale un po’ per tutti - non ha tratti di delinquenza, non possa essere messo in lista. Io trovo che questa logica dell’esclusione sia esattamente l’opposto di quanto ha fatto lo stesso Pisapia nel 2011, quando convinse mondi anche molto diversi. E sia invece maledettamente simile a certi estremismi antidemocratici che impediscono a questo o a quello di partecipare alla vita pubblica solo per etichette che hanno davvero un significato poco rilevante.