Milano

Pinocchio/ C'era una volta un Paese che non riesco più a trovare aggettivi



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ASCOLTA LA RUBRICA "PINOCCHIO" OGNI GIORNO SU RADIO LOMBARDIA (100.3), IN ONDA ALLE 19.15 DURANTE IL PROGRAMMA DI APPROFONDIMENTO "PANE AL PANE" E IN REPLICA IL GIORNO DOPO ALLE 6.45

C'era una volta un Paese che davvero non riesco più a trovare aggettivi oggi. Allora, il tema è quello di Atm, l'Azienda Trasporti di Milano. Stamattina, aprendo il Corriere della Sera, sotto la pioggia, ad Assago, una folla inferocita perché non arrivava la metro, ha potuto leggere di un progetto di fusione tra Trenord e Atm del valore di due miliardi. In pratica, torna ancora una volta - e iniziamo ad annoiarci - un progetto che sentii per la prima volta credo a pochi mesi dalla fondazione di Trenord.

Ora, visto che conosco il collega che ha scritto l'articolo del Corriere, che è un grande professionista, vuol dire che qualche cosa evidentemente si sta muovendo. Ma, permettetemi di dirlo, nella direzione sbagliata. Invece di ipotizzare fantasmagoriche fusioni tra l'altro tra strutture che sono difficilmente compatibili, ci si occupi di rendere Atm un'azienda di area vasta.

Perché mai non esiste il biglietto urbano almeno per chi prende la metropolitana ai capolinea, anche se questi sono fuori dalla città? Perché mai Milano continua a ragionare in termini di città di provincia e non di area vasta, con la sua area metropolitana finalmente integrata? Perché si ipotizza di unificare Atm con Trenord e non di rendere Atm davvero fruibile anche dai detestati barbari invasori city users, che intasano la città con le loro auto e che magari, si colga l'ironia di quanto sto dicendo, pensano addirittura di non essere trattati come quelli che sono: gli schiavi della provincia che tra l'altro non esiste neppure più.







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