Milano
Pinocchio/ Consultazioni M5S: nomi inadatti per un metodo inadatto
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C’era una volta la politica. Anzi, diciamola diversa: c’era una volta la logica. Perché la politica, spesso, può difettare di umanità, anche di contatto con la gente. Può essere portata avanti (male) dai tecnici puri. Ma non può prescindere da quella che è la logica e il buon senso. Oggi, sui giornali, leggiamo che il terzo classificato alle Comunarie milanesi del Movimento 5 Stelle ha detto di ritenere buone quella sorta di primarie pentastellate, e che quindi il posto della Bedori che si è ritirata dicendo che le davano della grassona, tocca a lui. Ora, anche senza scendere nel tecnicismo per capire se in base alle leggi scritte sul codice di Hammurabi grillino questo sia vero o no, poniamoci una domanda. Quante persone hanno votato alle consultazioni pentastellate? 295. Se faccio una elezione nel mio condominio (siamo in tanti) secondo me raccolgo più voti. Per la commissione mensa di certe scuole (piccole, peraltro), bisogna impegnarsi di più. Ma vabbè. Ora, il metodo di selezione è il grande sconfitto in tutta la vicenda Bedori. Se fossero state primarie vere, sarebbe venuto fuori prima che la signora non reggeva il peso delle interviste e delle telecamere, no? Invece non lo sono state. Ed è stato molto criticato il fatto che la Patrizia abbia preso solo 74 voti, roba che se mia nonna chiama a raccolta le vecchiette della sua generazione sopravvissute a guerre e crisi mondiali ottiene più consenso. E arriviamo al punto: che senso avrebbe criticare e dire che è inadatta una che ha preso 74 voti e poi ripescare uno che ne ha presi 73? Non si capisce. Ma del resto, non sarebbe la prima stranezza di un Movimento che rischia di sprecare anche una seconda occasione preziosa, dopo aver buttato via mesi dietro alle insicurezze di una candidata inadatta selezionata con un metodo inadatto.