Pinocchio/ Gentiloni premier e altre meraviglie italiane...
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ASCOLTA LA RUBRICA "PINOCCHIO" OGNI GIORNO SU RADIO LOMBARDIA (100.3), IN ONDA ALLE 19.15 DURANTE IL PROGRAMMA DI APPROFONDIMENTO "PANE AL PANE" E IN REPLICA IL GIORNO DOPO ALLE 6.45
C'era una volta un Paese magnifico. L'Italia, che bella cosa. Ha un premier mitico, si chiama Gentiloni. Gentiloni arriva da una famiglia nobile di conti. Come tutti i conti che non avevano un cazzo da fare, entra nel Movimento Studentesco di Mario Capanna. Poi diventa giornalista professionista, e amicone di Francesco Rutelli, del quale diventa portavoce. Si candida poi alle primarie di Roma e arriva terzo. Ottimo risultato, su tre competitor. Quando Federica Mogherini, un genio, va in Europa, lui arriva a fare il ministro. Gentiloni nel 2007 si distingue per una proposta di legge mitica, che vorrebbe imbavagliare internet. Una proposta che poi lui stesso dice essere stata un errore. Da ministro però fa meglio: attendiamo dall'Egitto ancora la verità su Giulio Regeni. Poi, neanche un mese e mezzo fa, il capolavoro: una risoluzione Unesco di fatto danneggia Israele e fa diventare dell'Italia uno stato ultra-filo palestinese. Renzi si incazza non poco, convoca Gentiloni e lui, rievocando la legge del 2007, dice candido: "E' stato un errore, siamo andati in automatico". Automatico? Boh. E questo per quanto riguarda il premier. Intanto, sul fronte opposto, i grillini e i leghisti invocano il voto subito con una legge elettorale che fino a 20 minuti fa definivano una porcata solo perché sanno che potrebbero avere chances di vittoria. E dicono che il premier deve essere eletto dal popolo quando fino a 20 minuti fa difendevano una costituzione che dice l'esatto opposto. Intanto, tra conti della sinistra rivoluzionaria anti israeliani, forzisti confusi, democratici già proiettati verso il congresso più rissoso della storia d'Italia, mio cugino che c'ha la partita iva e un'aziendina non se la passa troppo bene. E pure l'altro mio parente che lo pagano a voucher non è che gioisce. Ma tanto c'è Natale e siamo tutti più buoni.