Pinocchio/ I Radicali scoprono il gusto dei 'giochi di potere'
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ASCOLTA LA RUBRICA "PINOCCHIO" OGNI GIORNO SU RADIO LOMBARDIA (100.3), IN ONDA ALLE 19.15 DURANTE IL PROGRAMMA DI APPROFONDIMENTO "PANE AL PANE" E IN REPLICA IL GIORNO DOPO ALLE 6.45
C’erano una volta i Radicali. Quelli di mille battaglie. Quelli di Pannella. Quelli che erano fuori dai giochi di potere perché non ne facevano. Ora, io sono amico di Marco Cappato. Insieme abbiamo condotto la battaglia contro i ticket dello stadio, contro i vari privilegi della casta meneghina. Oggi, se un consigliere comunale va allo stadio, ci va con nome e cognome e non cede in giro (o, peggio ancora, vende) i biglietti senza controllo come avveniva un tempo. Ecco, se questo succede è merito di Cappato, e anche un po’ di Affaritaliani.it. Però c’è un però. Devo dire che non ho molto ben compreso perché i Radicali abbiano ancora in ballo un ricorso contro Sala quando poi prima firmano un patto proprio con Sala e con il Pd. Salvo poi scoprire che quel patto non garantisce loro un posto in consiglio. E allora che cosa fanno? Sparano sul Pd e intanto trattano con Sala. E alla fine che cosa succede? Che hanno un posto in giunta, garantito da Sala e avallato dal Pd, perchè è così che vanno le cose a Milano. Ecco, tutto questo sa un po’ di gioco di potere, devo essere onesto. E quindi bene i Radicali in giunta, benissimo un ragazzo di valore come Lipparini. Ma il percorso per arrivarci diciamo che non è stato elegantissimo.