Pinocchio/Ma che centra il congelatore di Rizzi con il voto a Milano?
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C’era una volta una città che andava a votare. L’avete capito perché è sempre la stessa: Milano. Ecco, anche sulle votazioni di Milano si è abbattuta la bufera giudiziaria che coinvolge il leghista Rizzi. In questa settimana rovente, ho sentito infatti più volte - non ultimo oggi in un’intervista Pierfrancesco Majorino - dire che a Milano non si può votare il centrodestra perché in Regione fanno quelle robe là. Cioè, rubano e mettono i soldi nel congelatore. Ora, al di là dei dati folkloristici della vicenda, giacché io penso sia molto più problematico il fatto che una intera ala di un ospedale non apra perché ci sono di mezzo mazzette e un ascensore mai realizzato che il luogo dove uno tiene i soldi, penso che sia una inaccettabile forzatura ascrivere a Stefano Parisi, il candidato del centrodestra, le colpe di Rizzi. Lo dice anche la legge: la responsabilità penale è personale. Quella politica no, ma mi sembra davvero azzardato pensare che Parisi possa c’entrare con cose lontane da lui geograficamente (Rizzi e la cricca di Varese) e pure (penso) a livello ideale. Esattamente come non si potrebbe ascrivere a Beppe Sala se scoppiasse un qualche scandalo nel Pd, che ne so, di Brescia o di Bergamo. Non è che perché Sala è il campione del centrosinistra allora è responsabile di tutto il centrosinistra. Secondo me bisogna ritarare il mirino e il metro di misura: ricordiamoci che si va a votare il sindaco di Milano. Ed è di Milano, e non del congelatore di Rizzi, che dobbiamo parlare.