Milano
Pinocchio/ Ma una lista Tsipras, per favore, anche no...
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C'era una volta un Paese dove un Curzio Maltese pensava di candidarsi. Roba paranormale. Dio mi sia testimone che non ho proprio nulla contro la lista Tsipras e soprattutto contro i suoi elettori. Vivo sempre con simpatia avventure politiche dagli ideali puri. Un po' meno gli avventurieri e soprattutto quelli che si avventurano senza aver uno straccio non dico di programma ma almeno di senso del ridicolo. Ora, in un paese normale, quindi molto lontano dall'Italia, esponenti di un movimento che, nell'ordine, si è ispirato a un leader - Tsipras appunto - che è stato ampiamente sconfessato dai suoi e che oggi nessuno si sognerebbe di seguire per nessun motivo. Che ha portato al parlamento europeo gente, leggasi Spinelli, che si sarebbe dovuta dimettere salvo poi invece rimangiarsi le parole e rimanere a prendere i bei soldi di Bruxelles. Gente che piglia stipendi da favola nei giornali dove nessuno ormai legge i pochi pezzi che vengono scritti da questi geni della lampada, a scapito di poveri cristi che si prendono le querele per 15 euro a pezzo. Ecco, di fronte a tutto questo, invece di sparire chiedendo scusa, che cosa fanno? Si candidano a Milano. Ma si sa, questa è la sinistra che ci piace, quella che possiamo intercambiare a Camera Cafè. Quella che dopo aver candidàto e anche un po' bruciato Curzio Maltese, lista Tsipras, pensa di candidare qualcuno anche alla sua sinistra, che già sta alla sinistra di Balzani che già è alla sinistra di Sala. Tanto per non rischiare di far percentuali vagamente umane. Meglio così. Figurarsi se governassero.