Milano
Pinocchio/Movida: Darsena nuova, vecchie lamentele
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C’era una volta la Darsena. No, non quella delle vecchie fotografie, con le barche che andavano avanti e indietro, con i moletti resi romantici dall’ingrigire delle foto. Quella, diciamo così, degli ultimi 20 anni. Io andavo al Liceo Classico Manzoni, e me la ricordo bene, la Darsena. L’enorme parcheggio per i luoghi della movida prima, l’habitat per topi dopo. A volte, usciti da qualche locale, ci si fermava sulle balaustre: le scenario era desolante. Da allora, tutto è cambiato. Uno dei punti d’onore di questa giunta, e probabilmente una delle carte più spendibili in campagna elettorale, è proprio la nuova Darsena. Solo che si è già formato un nutrito fronte del “no”. No alla movida, noi vogliamo dormire. E ancora: non rispetta la storia della nostra Darsena. Stesso discorso che è avvenuto alle Colonne di San Lorenzo. Fin quando erano fatiscenti e diroccate, con il tram che prima veniva fatto passare tra le colonne e la Basilica, poi dietro, ma il degrado rimaneva, tutti a lamentarsi del degrado. Salvo poi lamentarsi che, una volta riqualificata, la zona veniva presa d’assalto per la concentrazione di locali alla moda. Ora, non sono un particolare fan della movida, che troppo spesso diventa una concentrazione abusiva di teste di cavolo tutte prese dal causare danni. Ma neanche di chi, e mi vengono in mente quelli che comprarono casa vicino a Linate salvo poi lamentarsi che l’aeroporto era troppo rumoroso, non sono fan neanche di chi - dicevo - oggi si lamenta del fatto che ci sono troppi locali pur avendo comprato una casa proprio nel cuore della zona dei Navigli, dove, a dirla tutta, sono andati a divertirsi vivaddio, generazioni di milanesi.