Milano

Pinocchio/Pao, i 'mandanti' di Palazzo Marino e il conservatorismo arancione

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C’era una volta un Paese di crociati. E la cosa strana è che questi crociati invasati sono a Milano, nella nostra bella Milano mitteleuropea, capitale morale del Paese, luogo di fantastica resistenza alla crisi, anche dei costumi. C’era una volta la Milano arancione, quella di un sogno. E c’era anche una volta una manifestazione, “Nessuno tocchi Milano”, inventata da Carmela Rozza e Pietro Bussolati, che voleva essere una risposta ai vandali che avevano devastato il centro cittadino. Tutto questo non c’è più, e possiamo certificarlo con quello che è avvenuto l’altro giorno, quando un gruppo di volontari armati di rulli e vernice bianca ha sbianchettato un murales coloratissimo di Pao, uno dei più celebri writers d’Europa, le cui opere vengono battute all’asta. Tutti si sono scagliati contro questi crociati invasati, salvo poi scoprire, con una lettera che abbiamo pubblicato integralmente su Affaritaliani.it, che quella sbianchettatura era stata autorizzata, che era prevista nel piano del Comune. Dunque i volontari non facevano altro che eseguire. Il problema è a Palazzo Marino. Ed è paradossale che proprio quelli che hanno sempre difeso la città dalle palizzate, dalle guerre di religione, abbiano finito per armarsi di pennello e rullo per spianare qualunque cosa. E’ proprio vero che ogni rivoluzione diventa conservazione e che - tanto per essere prosaici - chi parte a razzo, come hanno fatto gli arancioni, poi finisce a… vabbè, avete capito.







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