Pinocchio/ Potere, leadership e il diluvio dell'antipolitica
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ASCOLTA LA RUBRICA "PINOCCHIO" OGNI GIORNO SU RADIO LOMBARDIA (100.3), IN ONDA ALLE 19.15 DURANTE IL PROGRAMMA DI APPROFONDIMENTO "PANE AL PANE" E IN REPLICA IL GIORNO DOPO ALLE 6.45
C’era una volta l’antipolitica. Nel senso più buono del termine, era di fatto il rifiuto dei privilegi che il potere porta con sè. Stipendi da sogno, auto di lusso, scorte, possibilità di passare ovunque, possibilità di passare avanti agli altri, di parcheggiare ovunque. Insomma, diversità da tutti gli altri. La diversità non è qualcosa di sbagliato, per gli uomini di potere. Chi esercita davvero il potere ha una missione, deve cambiare le cose in meglio. E una responsabilità, perché la leadership è proprio questo. Ed è per questo motivo che dalla notte dei tempi chi guida ha sempre dei vantaggi. Vanno a mitigare le tante rinunce che si fanno per la ragion di Stato. Il problema è che a un certo punto questo processo virtuoso si è interrotto. Il privilegio è diventato qualcosa di ereditario, e soprattutto di immotivato. E la qualità per avere i privilegi non è stata più il saper comandare, e quindi avere un progetto e una visione, ma il leccaculismo esasperato. A questa situazione ha reagito l’antipolitica. Io penso che anche l’antipolitica, di stampo grillino ma non solo, giacché non l’hanno inventata loro, abbia anch’essa fatto il suo tempo. Ai livelli più bassi, la politica è già roba da appassionati. Non si guadagna più con la politica, e chi la fa, lo sa benissimo. I consiglieri comunali, i consiglieri di zona, i sindaci guadagnano meno di un funzionario di basso livello alle Poste e infinitamente meno di un manager. I consiglieri regionali e i parlamentari, con le prossime riforme, inevitabilmente, subiranno una sforbiciata dalla quale non si riprenderanno. E va bene così. Ora però, visto che continuiamo a parlare di quello, degli stipendi dei parlamentari, forse è opportuno iniziare anche inserire dell’altro nel frullatore delle idee. Tipo uno straccio di progetto del futuro. Personalmente sarei disposto anche a pagarlo, questo progetto, con un buon stipendio e - perché no - la possibilità di viaggiare sulle corsie preferenziali.