Milano

Pinocchio/Reddito minimo: ma il Paese è maturo per usarlo?

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C’era una volta un Paese ipocrita. E, tanto per andare subito al punto, vorrei dire che questo Paese è ipocrita in particolare sul reddito di cittadinanza. Che cos’è il reddito di cittadinanza? E’ un reddito minimo che può richiedere chi ha perso il lavoro e non sa come vivere. Ovviamente non esiste. Ma sulla sua introduzione si sta molto dibattendo sia a Roma, dove il Movimento 5 Stelle ne ha fatto un cavallo di battaglia, sia a Milano, dove il leghista Maroni avrebbe deciso di inserirli in Regione Lombardia, anche contro le parole del suo segretario, Matteo Salvini, che li ha bollati come “elemosina di Stato”. Ora, su questo tema, l’ipocrisia regna sovrana, almeno secondo me. Bisogna mettersi d’accordo su una cosa: gli italiani sono in grado di gestire un aiuto come quello del reddito di cittadinanza oppure no? Mi spiego. Se lo Stato, o la Regione, ha un “tesoretto” di svariati miliardi di euro da spendere, che poi è quello che è necessario per varare questa misura, può scegliere molte maniere per usarlo. Può usarlo sulla ricerca, sull’istruzione, per alzare le pensioni minime, per diminuire le tasse, per promuovere il lavoro. Oppure può usarlo per il reddito di cittadinanza. E’ una scelta, ed è legittima. Ma la domanda che mi faccio è semplice: da quando gli italiani sono diventati un popolo che non se ne approfitta, che non trova le maniere per turlupinare uno Stato spesso troppo rapace, ma anche molto gabbato? Veramente pensate che da qualche parte, a Milano come a Napoli, nel momento in cui venisse inserito il reddito di cittadinanza, non ci sarebbero piccole e grandi furberie, accordi e accordicchi, per fregare quanti più soldi possibile? Se così non fosse, io sarei pienamente d’accordo con il reddito di cittadinanza. Il problema è che in questo Paese ipocrita non siamo neppure capaci di guardarci allo specchio e di identificare con attenzione i nostri difetti.







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