Milano
Pisapia: "Non sono e non sarò la stampella di Renzi"

L'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia parla del suo nascente progetto politico di sinistra e sbotta: "Non sono la stampella di Renzi"
"Non sono e non sarò la stampella di nessuno. Non cerco niente per me": l'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia sbotta e risponde alle letture di chi vede la sua intenzione di dare vita ad un nuovo progetto politico come una sorta di "collaborazionismo" nei confronti dell'ex premier Matteo Renzi. Così sembrano aver già sentenziato voci interne al Pd e componenti di Sinistra Italiana, come ripreso anche da alcune ricostruzioni giornalistiche che hanno parlato di "costanti contatti" con Renzi. In una intervista al Corriere, Pisapia mette diversi "puntini sulle i". E non ci sta a leggere quanto riportato ad esempio da Repubblica su ipotetici programmi comuni su cui puntellare un accordo elettorale: "Non vedo e non sento il segretario del Pd da mesi, ed è assurdo parlare, in questa fase, di programmi comuni", afferma.
L'ex sindaco smentisce anche di aver mai lanciato il presidente della Camera Laura Boldrini per le primarie del centrosinistra, così come l'intenzione di fondare un nuovo partito. Resta sul campo l'idea di un progetto politico di sinistra "unita e responsabile ancorata al centrosinistra". Quale la ricetta? "Discontinuità" rispetto al passato, una nuova classe dirigente da far crescere partendo dal basso, la costruzione di un programma politico alternativo "che valorizzi un modo nuovo di fare politica, in grado di unire sobrietà, valori, concretezza e capace di dare risposte ai bisogni, soprattutto dei più deboli". E quale dunque il ruolo che Pisapia immmagina per sé stesso in questo processo? "Chi si presenterà alla primarie non lo decido io ma emergerà da quelle realtà territoriali che si impegneranno in questa sfida. Io mi metto al servizio di questa iniziativa e continuerò a lavorare affinché, come credo e spero, le già importanti adesioni possano moltiplicarsi". Con un impegno: "Non intendo in nessun modo interferire sul congresso del Pd piuttosto che su quello di Sinistra Italiana".