Milano
P.le Baiamonti, giardini transennati. Cittadini protestano, Comune replica
Polemiche dopo che l'area verde di piazzale Baiamonti, che ospiterà in parte dal 2022 la seconda "piramide" è stata chiusa e transennata
P.le Baiamonti, giardini transennati. Cittadini protestano, Comune replica
Il Comune di Milano ha sgomberato lo spazio dei giardini Lea Garofalo in piazzale Baimonti e ha transennato l'area in vista dell'edificazione della seconda 'piramide' di Herzog&DeMeuron, che ospiterà il Museo Nazionale della Resistenza. Il transennamento dei giardini ha fatto insorgere gli aderenti al Comitato Baiamonti Verde Comune che hanno protestano contro il Comune. "Perchè ieri mattina - si legge sulla pagina FB di Baiamonti Verde Comune - sindaco Beppe Sala e assessore Pierfrancesco Maran avete fatto questo? perchè avete usato la logica dei bulldozer e avete distrutto tutto quello che avevamo creato nei giardini? perchè avete distrutto la scena e l'anfiteatro costruiti dagli artisti di strada? perchè avete tagliato tutto, comprese tante piante e aiuole che stavamo curando da un anno? perchè avete nuovamente recintato e lucchettato tutta l'area? che cosa abbiamo fatto di male? Forse è un delitto essersi occupati di un'area verde comunale abbandonata? averla curata e animata? avere creato uno spazio dove abbiamo proiettato grandi film e sono passate centinaia di persone in pochi giorni? uno spazio dove poter ripararsi all'ombra e dove poter fare un picnic? un'AREA LEA PORTA VOLTA dove gli artisti di strada avevano creato una piccola casa per alternarsi in spettacoli e prove? e voi avete distrutto tutto! PERCHE'? statene certi, quello è un bene comune, e nel rispetto della collettività noi lo riapriremo e continueremo con le attività previste, a partire dalla festa delle Brigate Volontarie per l'emergenza di domani sera, che hanno svolto quel lavoro mutualistico che voi non siete riusciti a compiere, dando aiuto nel momento del lockdown a tutte le persone e le famiglie che non avevano mezzi per sostenersi.e proseguiremo venerdì con un'altra serata cinematografica Cinema in Giardino! - Moonlight, e sabato con il concerto Reggaemotion sull'erba per continuare a dare vitalità a tutta l'area di baiamonti.noi rimaniamo, non ci facciamo intimidire dalla forza e dall'uso indiscriminato del potere, e siamo sempre disponibili a un confronto serio su quello che stiamo portando avanti ormai da tre anni."
A seguito del malumore insorto il Comune ha diramato una nota in cui spiega che l'area non è destinata a restare transennata e che se ne valuterà l'uso prima dell'avvio dei cantieri per il Museo della Resistenza. "L’area di piazzale Baiamonti - si legge nella nota - che fino al 2017 ha ospitato un distributore di benzina è attualmente in custodia alla società Tamoil, che nei prossimi giorni la riconsegnerà al Comune di Milano. Tamoil ha infatti completato e certificato la bonifica dei suoli dopo lo smantellamento del distributore di benzina. Come già stabilito dall'Amministrazione, l’area in futuro ospiterà la seconda "piramide" di Herzog & DeMeuron, sede del Museo Nazionale della Resistenza. L'edificio occuperà circa un terzo dell’area, mentre nella restante parte troverà spazio un nuovo giardino. E' attualmente in fase di stipula il protocollo di intesa tra il Comune di Milano e Il MIBACT che consentirà di procedere con gli avanzamenti amministrativi per la realizzazione del Museo. L'obiettivo dell'Amministrazione è avviare i lavori nel 2022. Il recupero di suolo in precedenza inquinato e compromesso dalla presenza del distributore di benzina consentirà quindi di ospitare una nuova preziosa istituzione culturale a Milano. Da procedura, un'area pubblica dismessa da un utilizzo privato deve essere riconsegnata libera all'Amministrazione. Come il Comune ha avuto modo di apprendere questa mattina, Tamoil nei giorni scorsi è intervenuta quindi per rimuovere gli elementi di occupazione. Non è obiettivo del Comune di Milano lasciare l’area recintata e inagibile fino all’inizio dei lavori per la realizzazione del Museo Nazionale della Resistenza. Pertanto, una volta che l'area sarà tornata in carico all'Amministrazione, si valuterà, nel quadro delle norme comunali, la possibilità di attivare patti di collaborazione o altre modalità contrattuali per consentirne la fruizione pubblica fino all'avvio dei cantieri, nel rispetto e nella tutela degli spazi in cui durante gli scavi di bonifica sono emersi i resti delle mura spagnole."