Milano

Porta Nuova, Coima: il futuro del Pirellino e il sogno "green line" a Mind

Porta Nuova, Coima illustra lo stato dei quattro progetti da un miliardo di euro: il futuro del Pirellino e la suggestione di una "green line" sino a Mind

Porta Nuova, Coima: il futuro del Pirellino e il sogno "green line"

L'amministratore delegato di Coima Manfredi Catella ha illustrato in una conferenza stampa a Palazzo Marino assieme agli assessori Roberto Tasca e Pierfrancesco Maran lo stato dell'arte dei ben quattro progetti urbanistici che il gruppo ha in cantiere per Milano. E che prevedono un unico masterplan per legare organicamente Porta Nuova a Stazione Centrale, con un miliardo di euro di investimento, 350 milioni di euro di appalti e a 40 milioni di euro di investimenti in architettura. Il piano generale sarà presentato  nella primavera 2020 ed è coordinato da Gregg Jones dello studio Pell Clarke Pelli Architects, assieme a un team composto da Patricia Viel, Chris Choa di Aecom, Ibrahim Ibrahim di Portland, Jim Burnett dello studio OJB e Andreas Kipar di Land.

Una "green line" sino a Mind

La grande suggestione è costituita da una "green line" di ben 9,5 chilometri che colleghi la nascente area Mind che ha ospitato Expo 2015 con Porta Nuova. Serve una collaborazione del Comune per le aree non gestite da Coima, e Maran ha aperto: "L’unico tratto ancora da pensare è quello che va dallo scalo Farini alla Stazione Garibaldi. Ma il nuovo Piano di governo del territorio del Comune consente di spostare volumetrie e di prevedere una linea verde anche lungo il tratto ferroviario indicato. Ci penseranno leFerrovie dello Stato".

Il futuro del Pirellino: demolizione o riqualificazione?

Coima gestirà anche la rinascita del "Pirellino", che il gruppo si è aggiudicato all'asta lo scorso marzo per 194 milioni di euro, lanciando ora un concorso aperto di progettazione internazionale che produrrà il vincitore entro la prossima primavera. Non è esclusa la possibilità di una demolizione, in particolare per il secondo immobile-ponte, che passa sopra via Gioia. Ma Catella tiene aperte tutte le porte per non condizionare gli studi. Nel frattempo sono arrivati nelle casse di Palazzo Marino i 194 milioni della cessione a Coima. "Metà sarà destinata ai progetti del Piano Quartieri e un’altra ai lavori pubblici da inserire nel Piano triennale delle opere", ha spiegato Tasca.

Porta Nuova: gli altri interventi

In via Gioia 22 c'è invece l'area dell'ex palazzo Inps, dove sorgerà un grattacielo firmato Pelli Clarke Pelli Architects, 26 piani  fuori terra e  quattro interrati, che sarà pronto entro il 2020 e diventerà "l’immobile per uffici più sostenibile di Milano". In via Gioia 20 gli architeti Antonio Citterio e Patricia Viel realizzeranno invece altri due edifici ad uso uffici. In via Pirelli 35 l'edificio ex Telecom sarà oggetto di interventi da parte di uno studio che sarà individuato entro gennaio.

 







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