Milano
Porta Nuova non "tira": boutique contro il Comune di Milano
La protesta delle griffe per gli ostacoli strutturali che limitano la fruibilità
I gestori delle boutique di via Vincenzo Capelli, che collega in zona Porta Nuova piazza Gae Aulenti a Corso Como, sono arrabbiati con l'amministrazione comunale. Il motivo? L'area, dal punto di vista commerciale, non tira. Nonostante la presenza di diverse griffe che hanno puntato sulla zona, da Dsquared2 a Moschino, passando per Les Hommes, Vivienne Westwood, Costume National, Christian Louboutin. I brand, rappresentati dal portavoce Stefano Rosso, figlio del fondatore della Diesel e consigliere delegato della Red Circle, la società di famiglia che controlla alcuni degli immobili dell’area, hanno alzato la voce chiedendo a Palazzo Marino un intervento strutturale per rendere più accessibile l'accesso ai negozi, penalizzati dai gradini laterali che spezzano la linearità del percorso principale sulla rampa centrale.
Rosso ha commentato interpellato da Pambianco News: "La rampa è poco ospitale. Non vi sono alberi o sedute rispetto al resto del progetto architettonico limitrofo. La struttura attuale rappresenta un forte vincolo per lo sviluppo commerciale e, sebbene il Comune abbia espresso la massima disponibilità nel prendere in considerazione progetti alternativi, ci sono diversi condomini che si sono opposti a modificare l’aspetto estetico degli edifici. Si tratta di restrizioni che spero vengano superate comprendendo l’importanza che il successo degli store rappresenterebbe per il quartiere”.