Milano

Pregliasco: "Situazione critica in Lombardia". Il picco? Sarà a fine marzo

Secondo il virologo la zona rossa è ormai inevitabile. Solo nel bresciano le terapie intensive sono occupate al 90 per cento

Pregliasco: "Situazione critica in Lombardia". Il picco? Sarà a fine marzo

Il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell'ospedale Galeazzi di Milano, parla dell'evoluzione dell'epidemia in Lombardia in un'intervista al Corriere della Sera e sottolinea: "sono le varianti, soprattutto quella inglese, ad essere responsabili dei più di mille casi al giorno nelle due province più colpite. In aumento anche i ricoveri in terapia intensiva: ieri +28 per 645 letti occupati, numeri 'pesanti' anche per le lunghe degenze che questi ricoveri comportano. A questo si sommano i 5.849 nuovi casi sempre di ieri. Tutti gli indicatori ci dicono che nell'ultimo mese il Covid-19 ha ripreso forza e il muro del vaccino purtroppo è costruito solo in parte. Ai lombardi dico: evitate tutti i contatti interpersonali non indispensabili''.

"Il passaggio al rosso dalla prossima settimana dovrebbe agevolare la campagna vaccinale - sostiene il virologo - al netto dei problemi logistici e di forniture: qualsiasi manuale di virologia dice che quando si vaccina bisognerebbe 'chiudere tutto' per togliere terreno al virus. La zona rossa è oramai inevitabile: solo nel bresciano le intensive sono occupate al 90 per cento. Una situazione oggettivamente troppo rischiosa. In questa fase, come ho già ricordato, l'epidemia si muove molto rapidamente in comunità; consideriamo anche la grande quantità di asintomatici che 'sfuggono' alle statistiche, in una regione con dieci milioni di abitanti''.

Quando potremmo vedere un cambiamento in positivo? ''Molto dipende dai tempi della vaccinazione di massa - risponde Pregliasco - in questo momento concentrerei gli sforzi per concludere le vaccinazioni di tutte le categorie fragili; e appena possibile somministrerei alla fascia 70-79, sempre molto colpita dall'infezione. Oggi la fascia d'età più a rischio è senza dubbio quella dei giovani proprio per lo stile di vita, comportamenti tipici dell'età ma oggi molto pericolosi. A Milano i casi continuano a salire ma per il momento restano sotto il livello di guardia. Di certo la metropoli sarà favorita dalla zona rossa: occorre ridurre sensibilmente la circolazione delle persone. L'alta densità abitativa è un'alleata di ogni virus. Una buona notizia è senz'altro il via libera della Giunta lombarda alla delibera per le somministrazioni anti Covid19 anche nelle aziende, ma stiamo un po' rincorrendo il virus: purtroppo siamo sotto il milione di vaccinazioni a livello regionale, più o meno si tratta del dieci per cento, la stessa percentuale che abbiamo sul nazionale. Ancora troppo poco per avere ricadute di massa positive''. 

Quanto agli allarmi per i lotti di AstraZeneca, Pregliaco spiega che "se consultiamo il sito dell'Agenzia Italia del Farmaco quasi ogni giorno ci sono ritiri di lotti. I dati confermano valori irrisori, 30 casi di tromboembolia su 5 milioni di somministrazioni, e mi auguro che questo 'allarme' non abbia conseguenze sulle decisioni dei cittadini: i lombardi si sono dimostrati estremamente responsabili, lo dimostra la vasta adesione alla campagna da parte degli anziani''.

 








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