Nanni Anselmi: “Pressing su Colombo contro Sala. Ma se Balzani stesse fuori dalla coalizione…”
di Fabio Massa
Nanni Anselmi, già presidente del Movimento Milano Civica, in una intervista ad Affaritaliani.it non le manda a dire: “Sala? Va contrastato. Sto cercando di convincere Gherardo Colombo per un progetto fuori dalla coalizione e lontano da un candidato calato da Renzi”… L’INTERVISTA AD AFFARITALIANI.IT
Nanni Anselmi, lei è molto critico con Beppe Sala.
Io sono fermamente convinto che la candidatura di Sala è stato un grande errore di sottovalutazione da parte del Partito Democratico dell’importanza di candidare a Milano un personaggio coerente con la storia civica e progressista della città. Questo personaggio è stato in qualche modo comandato dall’alto, e da Roma, dall’entourage dello stesso Renzi con il compito preciso di spaccare il centrosinistra. Operazione che va contrastata finché si può perché darebbe il via a una serie di altre operazioni su Roma e su Napoli che sono fatte apposta per il Partito della Nazione.
Rimaniamo su Milano senza divagare. Quindi?
Quindi stiamo ragionando su una lista fuori coalizione che rappresenti una idea della città diversa da quella che è emersa all’interno della coalizione. Parliamo di una città molto più vicina all’idea di bene comune e soprattutto che ridiscuta i piani già previsti sugli scali ferroviari e che non mette in discussione all’ordine del giorno privatizzazioni di municipalizzate, come invece gli interessi che stanno dietro Beppe Sala vorrebbero. Stiamo lavorando per cercare il porta-bandiera.
Potrebbe essere Gherardo Colombo?
Potrebbe esserlo. Io ci sto lavorando, Gherardo lo conosco bene. Sì, potrebbe esserlo, e ci auguriamo che lo sia. Dipende da lui: è una persona molto impegnata nel sociale e nella formazione.
Lei ci hai parlato?
Mi ha detto che ci pensa, ci ripensa e ci ripensa ancora. Ma io credo che anche se la Balzani riuscisse a staccarsi da questi abbracci che sono assolutamente strumentali ci potrebbe essere una alternativa. Perché il giorno dopo che Francesca dà i suoi voti, quando queste persone diventeranno i nuovi padroni di Milano, la abbandoneranno. Farebbe il portatore d’acqua.
Come valuta l’operato di Pisapia?
Lui ha fatto un grandissimo errore a non ricandidarsi e a umiliarsi in abbracci come quelli di ieri sera. Cose che lui dentro di sè probabilmente non avrebbe voluto fare. Il grande errore e la responsabilità di Pisapia sono stati quelli di aver ucciso il progetto del 2011 in nome di un passaggio di consegne che non gli è assolutamente sintonico.
Sono posizioni dure. Distanti a quelli di D’Alfonso con il quale eravate uniti tempo fa…
Quell’esperienza si è divisa. Il Movimento Milano Civica non è più il rappresentante unitario del civismo progressista perché delle fratture profonde all’interno sul modo di vedere e concepire i candidati alle primarie e l’idea stessa di Milano ci ha portato a una divisione che nemmeno Lucia Castellano è riuscita a sistemare. Oramai il Movimento Milano Civico è quello che resta di un’idea che piano piano si è scolorita soprattutto con questo appoggio condizionato a Sala senza aver sentito l’assemblea dei soci. Questo ha portato a una serie di reazioni per le quali chi la pensa come me si è staccato dal Movimento.
@FabioAMassa