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Pride Milano, Sala: "Pronto a sfilare per la Milano dei diritti"
Pride Milano, Sala: "Prono a sfilare per la Milano dei diritti"

Pride Milano, Sala: "Pronto a sfilare per la Milano dei diritti"

"Pronto per il Pride. Per una Milano dei diritti. E dei doveri. (Ci vediamo domani)". Così il sindaco Giuseppe Sala su Instagram. Nel post, una foto con il primo cittadino seduto sulla 'celebre' poltrona rossa protagonista di altri scatti alla vigilia del Pride, come quello con i calzini arcobaleno. Questa volta il sindaco sfoggia sulla camicia bianca una 'toppa' con bandiera arcobaleno.

Pride Milano: oggi l'intitolazione dei giardini ad Harvey Milk

Oggi alle 17 in piazza 6 Febbraio, l'assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi, e la presidente del Municipio 8, Giulia Pelucchi, partecipano all'intitolazione dei giardini ad Harvey Bernard Milk, politico statunitense e primo attivista per i diritti civili e del movimento Lgbt, ucciso il 27 novembre 1978, in un ufficio del municipio dall'ex collega Dan White che si era dimesso pochi giorni prima. Insieme a Milk viene ucciso George Moscone, il sindaco Democratico di San Francisco, con il quale pochi mesi prima Milk aveva approvato quella che all'epoca fu la più completa legge comunale contro le discriminazioni. Milk è diventato nel tempo un simbolo delle battaglie per i diritti civili, e in particolare del movimento per i diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. All'intitolazione saranno presenti: il Portavoce de I Sentinelli di Milano, Luca Paladini, il Presidente Onorario del Centro Culturale Milk Milano, Nathan Bonnì, il Presidente del CIG Arcigay Milano, Fabio Pellegatta, l'attivista e attrice Annagaia Marchioro. La cerimonia sarà conclusa da una breve esibizione musicale del Maestro trombettista Raffaele Kohler. L'intitolazione avviene nel corso della Pride Week che culminerà sabato 2 luglio con la Parata dalla Stazione Centrale all'Arco della Pace.

Pride, Bastoni (Lega): "Pirellone arcobaleno? Inattuabile"

Polemiche dal centrodestra e dalla Lega in particolare per il Pride a Milano. Secondo il consigliere regionale del Carroccio Max Bastoni la mozione approvata in Consiglio regionale il 14 giugno che prevede l'illuminazione della facciata del Pirellone coi colori dell'arcobaleno "e' inattuabile". La delibera, ha spiegato l'esponente del Carroccio, "esclude chiaramente che i palazzi regionali possano essere illuminati senza alcuni requisiti fondamentali tra cui la formalizzazione della richiesta entro 30 giorni e l'esclusione del carattere divisivo dal punto di vista culturale, sociale, politico e religioso". Adesso "basta cavolate - ha attaccato Bastoni - si torni in Consiglio regionale ad affrontare i temi fondamentali per i lombardi come le nuove poverta', il caro-bollette, il lavoro e la sicurezza".

Bolognini e Giovanati (Lega): "Pride, manifestazione politicizzata di una minoranza della comunità omosessuale"

Anche Stefano Bolognini e Deborah Giovanati hanno parlato ieri del Pride come di una "manifestazione politicizzata di una sola, minoritaria, parte della comunità omosessuale. Di quella parte che tollera la ridicolizzazione dei simboli religiosi. Di chi ha cercato di introdurre nel nostro sistema un grave reato di opinione con il ddl Zan. Di chi promuove l'aberrante pratica dell'utero in affitto. Di chi disconosce totalmente il valore della famiglia e della maternità. Di chi pretende di eliminare il valore del femminile, considerando come tutti uguali. Patrocinare il Gay Pride significa avallare tutto questo e noi non possiamo che prenderne le distanze".

Pride: Regione Lombardia non concede il patrocinio

Ed anche Fratelli d'Italia prende le distanze dall'iniziativa. Se è vero che il Pirellone si tingerà d'arcobaleno, Regione Lombardia ha comunque negato il proprio patrocinio all'evento. Così Barbara Mazzali: "La direzione giusta sul Gay Pride di Milano di domani è quella presa dalla Giunta regionale, che ha negato il patrocinio. Io avevo anche votato contro, in Consiglio, alla mozione (a voto segreto) che impegnava la Regione a partecipare con una persona delegata e a illuminare il Pirellone con i colori della bandiera arcobaleno. Nessuno è contro i diritti gay, che tra l’altro sono già sanciti dalla legge come per tutti i cittadini italiani. Sono contro una parata che è esclusivamente politica: è una strumentalizzazione a uso e consumo del centrosinistra a caccia di voti e di visibilità. E spesso, come dicono i fatti di cronaca, è un’occasione per insultare la nostra religione e i simboli che ne fanno parte, senza che nessuno dei sostenitori condanni apertamente e con decisione questi comportamenti. Oltre al fatto che alcune associazioni promotrici dietro la presunta tutela dei diritti promuovono nella realtà pratiche scorrette, disumane o illegali come l'utero in affitto, l’ideologia gender nelle scuole, gli asterischi nella grammatica e il liberticida Ddl Zan".

Mazzali conclude: "A questa manifestazione dico no, non certo ai legittimi diritti di tutti. Purtroppo però fare un distinguo non è possibile, perché si viene subito additati come mostri da alcuni rappresentanti politici che si servono del Gay Pride per trovare consensi. La decisione della Giunta va in questo senso e non posso che sostenerla; chi ci vuole vedere dell’altro è in malafede”

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