Milano
Primarie Milano, tre sondaggi spingono Ambrosoli. In attesa di Sala. Inside

di Fabio Massa
Ormai è chiaro: il Pd aspetta Giuseppe Sala. Candidato buono per la destra e per la sinistra, dominus di Expo, manager capace di parlare con Michelle Obama e con Putin, con relazioni internazionali e nazionali di altissimo calibro, Giuseppe Sala è il jolly che tutti vorrebbero nel mazzo per le prossime elezioni di Milano. E - in fondo - la sua “benedizione” da parte di Renzi farebbe da paciere in una situazione che rischia di diventare incandescente. Sempre che - e questa è la prima incognita (l’altra è la Procura di Milano) - lui voglia un futuro da sindaco e non da manager di qualche colosso dell’energia o delle reti, o comunque la poltrona da numero uno in una realtà dal respiro internazionale. Secondo rumors raccolti da Affaritaliani.it, con lui in campo a Palazzo Marino, si toglierebbero dalla partita tutti i moderati (leggasi Fiano ma anche Ambrosoli). Rimarrebbe probabilmente il solo Pierfrancesco Majorino, a portare avanti le ragioni dell’ala più sinistra della coalizione.
Intanto, mentre si attende sala, la commissione degli 11 saggi sta elaborando l’identikit del candidato. In pratica, secondo i bene informati, un documento nel quale si invita tutti al rispetto di una serie di regole etiche e programmatiche. Un lavoro che dovrebbe finire nel giro di 15 giorni, per la fine di giugno o l’inizio di luglio. Regole etiche e programmatiche, non pratiche. Per quelle, infatti, la Commissione dovrebbe individuare un’altra Commissione (sembrano le matrioske di Putin) che concluda i suoi lavori entro agosto. Intanto il 9 luglio l’assessore al Welfare si candida, in anticipo su tutti. I civici, invece, sono ancora in “mischia”, per dirla con gergo rugbistico. A confortare Ambrosoli un trio di sondaggi: quello interno agli arancioni, che lo vedono tra i personaggi più conosciuti di Milano insieme a Salvini e a Sala, quello - riservatissimo - di una società indipendente che lo piazza ai primi posti insieme a Stefano Boeri e anche quello tra i lettori di Affaritaliani.it, che lo indicano come il candidato (testa a testa con Majorino) più conosciuto del centrosinistra. Certo è che nel magma civico è tutto da vedere quel che succederà. Perché c’è chi propende per l’opzione De Cesaris (leggasi D’Alfonso), e chi invece vorrebbe una lista “socialista” (leggasi Rolando, che pure sostenne Ambrosoli alle primarie regionali). Si vedrà chi uscirà dalla mischia con la palla, per ora è una grande confusione, in attesa (messianica) dell’investitura di Sala da Firenze.
@FabioAMassa